Si aggrava la posizione di Sabrina Fina e di Massimo Carandente, la coppia accusata di avere partecipato alla strage di Altavilla Milicia del febbraio del 2024, quando vennero uccisi Antonella Salamone e i suoi due figli, Kevin ed Emanuel durante un folle rito antisatanismo.
Sugli attrezzi utilizzati per uccidere le vittime sono state ritrovate tracce della coppia.
I due sono accusati della strage insieme al muratore Giovanni Barreca e alla figlia più grande, rispettivamente padre e marito e sorella delle vittime. La ragazza è stata già condannata a 12 anni.
La notizia è emersa nel corso dell’udienza del processo che vede Giovanni Barreca, Massimo Carandente e Sabrina Fina accusati di omicidio volontario. La figlia del muratore, minorenne al momento dei fatti, è processata separatamente. Sul phon e sull’ attizzatoio della cucina, utilizzati dagli assassini, sono state trovate anche tracce e impronte della Salamone di Kevin.
Un’udienza molto lunga quella scorsa in cui sono stati presentati tutti i risultati delle analisi eseguite sulla villetta dal Ris e all’esterno dove sono furono trovate parti del corpo carbonizzate della donna, uccisa e poi data alle fiamme. Nel corso del processo è stato sentito anche il cognato di Barreca, Calogero Salamone, che avrebbe raccontato di un rapporto burrascoso tra i due coniugi.