Anche Bagheria ha ricordato il venticinquesimo anniversario della strage di via D’Amelio dove hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti di scorta.A palazzo Butera, a cura della Fondazione “La città invisibile” con il patrocinio del Comune di Bagheria ha avuto luogo il concerto “Io sono testimone”.
Ad eseguire la performance l’orchestra infantile “Falcone Borsellino”, diretta dai maestri Semaias Botello e Serena Sicari.
La Fondazione “La città invisibile” è un ente privato senza scopo di lucro. Il principio che la anima è quello di valorizzare il bene sociale. Si fonda principalmente sull’impegno disinteressato di soggetti volontari.
Sul palco, prima del concerto, sono intervenuti il sindaco Patrizio Cinque e l’assessore alla cultura Romina Aiello.
“Ogni momento del ricordo non è finalizzato a se stesso se è di esempio, se racconta una storia di legalità e giustizia, se rinnova l’impegno -dice il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque– gestiamo la cosa pubblica seguendo questi principi di legalità e giustizia, lottando contro la mafia ma anche contro l’ideologia ed il modo di pensare mafioso”.
Il concerto è stato proposto dell’assessorato alla Pubblica Istruzione guidato da Romina Aiello.
“E’ un modo per mantenere alta l’attenzione sui temi della legalità e sull’importanza di compiere il proprio dovere con lealtà e giustizia – ha sottolineato l’assessore alla cultura Romina Aiello– proprio come hanno fatto Falcone e Borsellino”.
Sono anche intervenuti altri esponenti del mondo sociale, fra cui Angelo Niceta, erede della famiglia fondatrice della catena di tessuti e abbigliamenti che ha parlato delle strategie di Cosa Nostra.
Niceta dopo avere denunciato le relazioni mafiose dei suoi parenti, gli imprenditori Niceta, con i più alti esponenti di Cosa Nostra tra cui Bernardo Provenzano, i fratelli Guttadauro, il latitante Matteo Messina Denaro, le famiglie Scaduto e Graviano.
Più di un anno fa ha anche deposto al processo sulla Trattativa Stato-mafia.