Molti storici della politica hanno plaudito all’iniziativa dell’Istituto Sturzo di Roma che si è assunto il compito di proporre on line l’archivio del senatore Giulio Andreotti.
Ancora il materiale non è consultabile, perché il lavoro deve essere concluso, ma quando ciò avverrà, la consultazione potrà avvenire su richiesta ed a pagamento. Ne trarrà vantaggio l’Istituto Sturzo, che ha bisogno di risorse per svolgere la sua attività. L’archivio contiene opere, articoli, personaggi, eventi, soggetti ed anche immagini. Tra gli eventi di maggior interesse Sigonella, Ustica, gli euromissili, le fasi concitate della caduta di Bettino Craxi e la fine della Democrazia Cristiana. Per questa ragione c’è molta attesa.
Non per tutti, l’attesa è serena, però. Giulio Andreotti conserva gelosamente memoria scritta di fatti sconvolgenti, è depositario degli omissis della Repubblica.
E’ probabile, dunque, che non sia solo la curiosità e la conoscenza di pagine della storia recente ad alimentare l’attesa, ma anche il timore di rivelazioni inquietanti.
Gli anni Ottanta, infatti, sono i più duri per l’Italia. Basti ricordare ciò che è avvenuto in Sicilia, dove sono stati uccisi tutti i vertici delle istituzioni: il presidente della Regione, Pier Santi Mattarella, il capo dell’opposizione, segretario del Pci, Pio La Torre, il rappresentante dello Stato a Palermo, prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, i vertici della magistratura inquirente e giudicante, alti ufficiali dei carabinieri e funzionari della polizia. Una mattanza compiuta dalla mafia per conto proprio e, forse, per conto terzi.
Una storia difficile e inquietante, della quale Giulio Andreotti, non è stato uno spettatore. Per gli incarichi che ha ricoperto, per la sua leadership nella DC, per le sue relazioni politiche ed istituzionali in Sicilia.
E’ assai improbabile, tuttavia, che l’archivio on line dia tutte le risposte che gli italiani attendono da decenni invano. (siciliainformazioni.com)