L’ansia è una delle parole più pronunciate quando si parla di disagio psicologico. “Sono in ansia”, “mi
sento agitato”, “ho un peso sul petto” sono frasi che sentiamo (e diciamo) spesso. Ma che cos’è
davvero l’ansia? Quando è normale e quando diventa un problema? E soprattutto: come possiamo
imparare a gestirla?
Cos’è l’ansia?
L’ansia è una risposta naturale del nostro corpo a una minaccia percepita. È il nostro allarme interno,
progettato per tenerci al sicuro. Quando siamo ansiosi, il cervello attiva una risposta di “lotta o fuga”: il
cuore accelera, la respirazione si fa più rapida, i muscoli si tendono. Questo meccanismo è utile se
stiamo attraversando la strada e vediamo un’auto avvicinarsi. Il problema nasce quando l’allarme si
attiva anche senza un pericolo reale, come accade con le preoccupazioni continue, le anticipazioni
catastrofiche o la paura di fallire.
Quando diventa un problema?
L’ansia diventa disfunzionale quando è:
frequente (quasi quotidiana),
intensa (ci blocca o limita),
persistente (dura da settimane o mesi),
generalizzata (coinvolge più aree della vita),
disregolata (ci fa evitare situazioni importanti, ci fa sentire fuori controllo).
In questi casi può trasformarsi in un disturbo d’ansia, come il disturbo d’ansia generalizzata, le fobie, il
panico o l’ansia sociale. Ma anche senza arrivare a una diagnosi, vivere costantemente in uno stato di
allerta ha un impatto forte sul nostro benessere psicologico.
Le forme più comuni
L’ansia si può manifestare in modi molto diversi. Ecco alcune forme comuni:
Ansia anticipatoria: ci preoccupiamo per ciò che potrebbe succedere in futuro.
Ansia sociale: temiamo il giudizio degli altri e viviamo male le interazioni.
Ansia da prestazione: temiamo di non essere all’altezza.
Ansia somatizzata: si esprime con sintomi fisici come mal di stomaco, tachicardia, vertigini.
L’aspetto paradossale è che più cerchiamo di combatterla, più si rinforza. L’ansia non va “zittita” o
eliminata, ma ascoltata, accolta e gestita.
Strategie quotidiane per gestirla
La buona notizia è che esistono strumenti pratici per imparare a convivere con l’ansia e ridurne
l’impatto nella vita quotidiana. Ecco alcune strategie efficaci:
- Riconosci l’ansia senza giudicarla
Il primo passo è dare un nome a ciò che proviamo. Dirsi “sto provando ansia” è diverso da “sono in
preda al panico”. L’ansia è un’esperienza, non un’identità. - Respira con consapevolezza
Il respiro è il nostro primo alleato. Bastano pochi minuti al giorno di respirazione diaframmatica o
tecnica “4-7-8” (inspira 4, trattieni 7, espira 8) per calmare il sistema nervoso. - Accetta l’incertezza
Gran parte dell’ansia nasce dal tentativo di controllare ciò che non possiamo prevedere. Allenarsi a
tollerare l’incertezza (senza cercare rassicurazioni continue) riduce la paura. - Scrivi i pensieri ansiosi
Mettere per iscritto le preoccupazioni aiuta a distanziare i pensieri e a vederli in prospettiva. Chiediti:
“Quanto è probabile che accada davvero ciò che temo?” - Rompi il ciclo dell’evitamento
L’ansia ci spinge spesso ad evitare ciò che ci spaventa. Ma così facendo, confermiamo al cervello che
quella situazione è pericolosa. Piccoli passi di esposizione graduale aiutano a ristrutturare il circuito
della paura. - Usa il corpo come ancora
Attività come camminare, correre, ballare o fare stretching hanno un effetto calmante immediato. Il
corpo può diventare un’àncora per riportarci nel presente. - Pratica la mindfulness
La presenza mentale aiuta a riconoscere i pensieri ansiosi senza farsi travolgere. Non si tratta di
svuotare la mente, ma di osservarla con curiosità e senza giudizio. - Dormi e mangia bene
Sonno irregolare, eccesso di caffeina o zuccheri aumentano l’attivazione ansiosa. Una routine
equilibrata può fare una grande differenza.
Quando chiedere aiuto
Se l’ansia ti limita sul lavoro, nelle relazioni o nella qualità della vita, chiedere aiuto è fondamentale. La terapia cognitivo-comportamentale, l’ACT (Acceptance and Commitment Therapy) e altri approcci mirati
hanno dimostrato grande efficacia. Il terapeuta ti aiuterà a:
riconoscere i tuoi schemi di pensiero ansiosi,
espandere la tua flessibilità psicologica,
sviluppare strategie di gestione su misura.
La terapia non elimina l’ansia (nessuno può farlo), ma ti insegna a camminarci accanto senza esserne
schiacciato.
In sintesi
L’ansia è una compagna scomoda, ma può diventare anche una maestra. Può dirci dove siamo più
fragili, dove abbiamo bisogno di sostegno, e anche dove vogliamo davvero andare. Imparare a
riconoscerla, ascoltarla e risponderle in modo diverso è il primo passo per trasformarla da ostacolo a
risorsa.
Nel prossimo articolo parleremo di un’emozione che spesso accompagna l’ansia: la tristezza.
Scopriremo quando è normale e quando può diventare un segnale di depressione.
Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
www.francescogrecopsicologo.it
info@francescogrecopsicologo.it
Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo
Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d’ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza,
disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment
Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi
dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a
Bagheria e raggiungibile da tutto il mondo online in videochiamata.