Cinque persone sono state fermate dai carabinieri, per furto di energia elettrica a Bagheria, Altofonte, Sciara e Termini Imerese.
In manette sono finiti: Provvidenza Sansone, 37 anni, Francesco Patorno, 51 anni, B.D. di 55 anni, P.A. di 40 anni e P.G. 30 anni (i carabinieri hanno fornito le generalità solo delle prime 2 persone).
I militari sono riusciti ad individuarli con l’ausilio del personale dell’Enel.
La donna aveva realizzato, dopo avere manomesso il contatore, un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica nella sua abitazione a Bagheria.
L’arrestata, è stata condotta presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima presso il Tribunale di Termini Imerese. Dopo la convalida dell’arresto, la donna è stata condannata alla pena di mesi quattro ed alla multa di 200,00 euro.
Ad Altofonte sono stati fermati due commercianti: Francesco Patorno e B.D.. Avevano allacciato direttamente i propri negozi alla rete elettrica, in un caso apponendo un magnete sul contatore, da abbattere notevolmente i consumi.
Per entrambi i commercianti, titolari di due distinti negozi in centro, la spesa energetica era irrisoria o addirittura inesistente, nonostante entrambi fossero dotati di numerose utenze, necessarie ed indispensabili, allo svolgimento delle loro attività.
Gli arrestati sono stati tradotti presso le proprie abitazioni in regime degli arresti domiciliari in attesa di citazione diretta a giudizio. Dopo la convalida degli arresti i due sono stati rimessi in libertà in attesa del processo.
I carabinieri delle Stazioni di Sciara e Termini Imerese hanno tratto in arresto due fratelli per furto di energia elettrica.
Si tratta di P.A. di 40 anni e P.G. di 31 anni.
I militari hanno accertato che l’impianto all’interno dell’abitazione, era stato manomesso. Nella nicchia dove c’era il contatore sono stati trovati allacci abusivi collegati ad un palo della rete elettrica.
Il sistema, secondo i carabinieri, consentiva un abbattimento dei consumi pari del 90% per un danno superiore ai 3.000 euro. I due sono stati tratti in arresto e posti agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.
Dopo la convalida degli arresti sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.