Il servizio idrico di Bagheria corre il rischio di finire nel caos.
L’Aps, acque potabili siciliane, è fallita e la gestione del servizio è appesa ad un filo.
Ieri mattina i 206 lavoratori della società hanno protestato davanti a Palazzo d’Orleans, sede della regione Siciliana.
Hanno chiesto delle garanzie sul loro futuro occupazionale ai 3 curatori fallimentari nominati dal Tribunale e all’assessore regionale Nicolò Marino.
La società ha finora garantito il servizio oltre che a Bagheria anche in altri 51 comuni siciliani.
Oggi i lavoratori hanno manifestato dalle 8 alle 13 davanti alla sede della Presidenza della Regione per chiedere risposte dopo gli impegni assunti dall’assessore Marino nell’ultimo vertice in Prefettura alla presenza dei sindaci dei 52 comuni serviti dalla società che effettua il servizio idrico integrato.
Al fianco dei lavoratori ci sono i segretari dei sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Palermo Francesco Lannino, Giovanni Musso e Maurizio Ferrari, che in un comunicato stampa dicono “abbiamo chiesto un incontro anche con i curatori fallimentari per capire cosa ha esattamente decretato il Tribunale di Palermo e quali indicazioni ha dato La situazione è delicata. Il governo regionale aveva assunto impegni precisi per la costituzione di una società di scopo dove far transitare i 206 lavoratori di Aps, al fine di garantire la continuità del servizio idrico integrato e la salvaguardia occupazionale”.