E’ finito agli arresti domiciliari l’uomo che si era scagliato contro i poliziotti che stavano identificando il figlio, lanciando contro i poliziotti di Bagheria una bicicletta elettrica.
L’uomo era stato stato denunciato a piede libero, ma il pm vista la sua “pericolosità sociale”, ha chiesto e ottenuto che venisse sottoposto agli arresti domiciliari. Il gip del tribunale di Termini Imerese ha disposto la custodia cautelare, con l’applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un disoccupato bagherese di 46 anni (V. M.), indagato per violenza, minacce, resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale.
I fatti si riferiscono alla fine di ottobre dello scorso anno, in via Consolare, quando quattro poliziotti vennero aggrediti nonostante l’utilizzo di taser e spray al peperoncino. Un diciassettenne venne denunciato. L’episodio provocò anche la protesta di alcuni amici e parenti sotto il commissariato in via La Masa.
Dopo un breve tentativo di fuga il giovane sarebbe stato bloccato davanti a una friggitoria dai poliziotti che a quel punto gli avrebbero chiesto i documenti per identificarlo. Il diciassettenne avrebbe quindi iniziato a inveire contro gli agenti per poi cercare di colpirli con calci e pugni, tanto da rendere necessario l’utilizzo del taser per immobilizzarlo.
Qualche istante dopo sarebbe intervenuto anche il padre del ragazzo che, raccontano alcuni testimoni, si sarebbe lanciato in corsa dalla bici elettrica sulla quale era arrivato per scagliarsi anche lui contro gli agenti.
il sostituto procuratore di Termini Imerese, Lorenza Turnaturi, ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari che il disoccupato 46enne venisse sottoposto ai domiciliari. Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti del commissariato di Bagheria.