di Gino Di Stefano *
Era il 2014: Patrizio Cinque veniva eletto sindaco e, come aveva promesso in campagna elettorale, nel pieno del fervore grillino, Rinunciava, con dichiarazione protocollata, ai primi sei mesi di indennità da sindaco e, dal settimo mese, Rinunciava altresì al 30% delle indennità che gli sarebbero state liquidate.
All’iniziativa aderiscono anche gli altri amministratori (Assessori e consiglieri comunali) con l’intento di costituire un fondo a favore della collettività da destinare a vari progetti.
Era l’anno 2015: si dimetteva o, per meglio dire, veniva fatta dimettere l’Assessore Rosanna Balistreri (consentitemi una mia personalissima supposizione), anche Lei rinunciataria della quota di indennità del 30%.
Era il 2016: Luca Tripoli assessore all’Urbanistica veniva travolto dallo scandalo della casa abusiva di famiglia e a Febbraio dello stesso anno si dimetteva.
Ebbene, tornati nello stato di semplici cittadini, cosa pensano bene di fare i due assessori come primo atto di persone affrancate?
Chiedono il pagamento delle differenze stipendiali trattenute e intascano i soldi.
Anche altri assessori dimissionari, nel 2017, incoraggiati dalle richieste dei vecchi colleghi, a distanza di tre anni chiederanno la restituzione delle differenze stipendiali che entro fine anno gli verranno liquidate.
Nell’Ottobre 2016: l’amministrazione Cinque organizza in pompa magna a Palazzo Cuto’ la restitution day in cui i cittadini vengono chiamati a proporre progetti per impiegare i soldi trattenuti ad Assessori e a Consiglieri quale atto nobile di restituzione alla collettività.
Nell’Aprile 2017 è colpo di scena!!!:
Il responsabile apicale della Direzione II, con propria determinazione n. 132 del 24 Aprile, …. preso atto che ad oggi non sono stati predisposti gli atti contabili amministrativi necessari per la costituzione di un fondo di solidarietà per le emergenze sociali e vista la richiesta del 28 Dicembre 2017 dei medesimi amministratori che chiedono la liquidazione delle somme accantonate per gli anni 2014-2015-2016 …, liquida la somma a ciascuno per un ammontare complessivo di 173.676,10 euro.
Sorgono spontanee tre domande:
1) Che significa la parola “Rinuncia”?
2) Chi doveva costituire questo fondo sui bilanci comunali perché non lo ha fatto?
3) Quanta ipocrisia c’è nel fare promesse dalla sola valenza propagandistica che si sa benissimo saranno disattese con buona pace del cittadino ignaro?
Al di là, del vero significato della parola Rinuncia: “in diritto, dichiarazione unilaterale con la quale il titolare di un diritto soggettivo manifesta la volontà di abbandonare il diritto stesso”, sarà cosa ardua avere le risposte.
Di sicuro sappiamo che comunque la volontà di parcheggiare temporaneamente questi soldi negli appositi capitoli per poi riprenderseli tutti in una volta era un disegno già chiaro agli amministratori fin dall’inizio infatti, leggendo con attenzione gli atti, si scopre il sibillino utilizzo della formula …” e ciò fino a diversa comunicazione in merito”… che tradisce le vere intenzioni.
Recitava così difatti la delibera di Giunta n. 28 del 26 Agosto 2014 da dove prendeva le mosse la riduzione dei costi della politica e I’impegno all’utilizzo delle economie di gestione per la costituzione di un fondo di solidarietà…
E come se non bastasse Sindaco e Assessori hanno già richiesto con nota del 26 Aprile 2018 di ricevere anche il pagamento delle differenze stipendiali di Gennaio, Febbraio e Marzo 2018 e, da Aprile in poi, chiedono di ricevere l’indennità per intero.
Non resta altro da dire che “Bagheria cambia” … parola di Grillino!
* Responsabile Cittadino de ““L’Aquilone” – “Insieme per Bagheria”