In una chiesa stracolma di fedeli, rispettati comunque le normative covid, si sono svolti i funerali di padre Luciano Catalano, morto ieri mattina.
Per l’occasione sono state sistemate almeno 200 sedie fuori nel sagrato della chiesa San Pietro per consentire anche ad altri di partecipare al rito funebre, nel rispetto delle normative.
Il funerale è stato celebrato dal Vescovo di Palermo Corrado Lorefice.
Al rito funebre hanno preso parte tutti i parroci di Bagheria e i presbiteri e i diaconi di Caltanissetta, provincia di origine del parroco.
Presenti anche esponenti politici fra cui il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli, e alcuni assessori e consiglieri comunali di Bagheria.
Sulla bara, di legno bianco, è stato poggiato l’abito talare del presbitero.
“Siamo nel luogo pensato da padre Luciano – ha esordito il vescovo nella sua omelia-. Lui adesso guarda nel Signore. Un prete esiste perchè cresce una comunità. E questo forse è il suo testamento. Oggi la parola umana deve tacere e cedere il posto alla Parola di Dio. È questo forse il senso ultimo del Ministero di don Luciano.
La Vita di ogni presbiterio prima di tutto è la vita di ogni discepolo.
Anche noi portiamo il senso dell’apparenza alla terra. Oggi guardiamo padre Luciano come un discepolo che è stato tratto dalla terra e lui ha risposto al Signore. E il Signore gli ha risposto mostrandogli il suo volto.”
La bara alla fine del funerale è rimasta davanti all’altare per consentire ai numerosi fedeli di dare l’ultimo saluto al loro parroco.
