La gestione del servizio idrico è stata al centro dell’ultimo consiglio comunale, aperto agli interventi anche del pubblico.
Non sono mancate le critiche da parte dei gruppi di opposizione.
Il sindaco Patrizio Cinque ad inizio seduta ha preso la parola ed ha iniziato la sua relazione proprio partendo dalla preoccupazione dei suoi concittadini: le bollette che stanno arrivando sono relative ad un periodo di gestione del servizio idrico, in cui lo stesso non era gestito dal Comune ma dall’Atoidrico e da Amap. Il Comune non ha ancora effettuato la bollettazione, proprio per non vessare i cittadini che già stavano ricevendo le altre precedenti alla nostra gestione”. Il sindaco poi spiega come si è arrivato alla gestione in house: “due anni fa quando ci siamo insediati oltre al Coinres fallito, trovavamo un’altra società fallita, quella che gestiva il servizio idrico Aps, frutto di un accordo politico. Società che avrebbe dovuto razionalizzare il servizio ed invece ha solo creato un buco, non facendo gli investimenti previsti nel tempo”.
In quel momento eravamo arrivato, estate 2015, ad un punto in cui la città era piena di perdite” riferisce il primo cittadino di Bagheria “ Ne abbiamo riparato circa 300, tra idriche e fognarie. La Regione ad un certo punto concede ai comuni ricadenti nell’Ato un contributo per l’emergenza che doveva servire anche per tamponare le problematiche idriche e fognarie. Amap ha realizzato solo 18 mila euro di interventi, a fronte di 400/500 mila euro. Per questo motivo abbiamo deciso di interrompere il rapporto con Amap. Ci siamo determinati per una gestione diretta a partire dal 16 settembre 20125 perché la situazione stava diventando ingestibile. La goccia poi che ha fatto traboccare il vaso -ha aggiunto il sindaco- il mancato intervento di Amap all’ennesimo sversamento in mare, il 12 settembre 2015, che non fu attenzionato e riparato”.
Sul depuratore il primo cittadino ha detto che “abbiamo dovuto affidare il servizio all’esterno, esternalizzare perché n on avevamo il know how per gestire un depuratore di questa portata”.
Dopo l’intervento del sindaco hanno preso la parola, a turno, diversi consiglieri comunali, intervallati da cittadini, i quali non numerosi ma interessati erano interventi all’adunanza pubblica.
Tra i cittadini erano presenti bagheresi attivi in associazioni come Cittadinanza attiva, in ogni caso portatori di interessi.
Tra i consiglieri a prendere la parola Emanuele Tornatore, Filippo Tripoli, Maurizio Lo Galbo, Maddalena Vella prima firmataria della richiesta di seduta di Consiglio in adunanza pubblica, Biagio D’Agati, Angelo Barone, Mimmo Di Stefano.
I più hanno manifestato forti perplessità circa la bontà della gestione in house, perché persisterebbero a loro dire ancora difficoltà e problematiche di erogazione non sufficientemente a regime, ma la questione più volte rimarcata riguardava gli affidamenti in somma urgenza senza gara d’appalto a ditte private.
“Il Sindaco Cinque e il suo M5S – dichiara Maurizio Lo Galbo – ha sempre annunciato a tutti i livelli, che l’acqua dovrebbe essere pubblica e quindi gestita da società o enti pubblici (come l’Amap). Invece oggi che i pentastellati governano la città, hanno cambiato opinione, dando in soli 9 mesi a ditte private, quasi un milione di euro di affidamenti diretti, cifra che dovrà essere pagata dai cittadini bagheresi. Quindi oltre il danno la beffa il servizio è ancora inefficiente, di contro però le bollette saranno salatissime.”
Per Maddalena Vella del Mis: “Questo consiglio comunale è stato fortemente voluto dal nostro gruppo consiliare il Mis, e supportato dalle altre forze politiche di opposizione, visto che l amministrazione non ha attivato nessuna procedura idonea che potesse aiutare gli utenti che in questo ultimo periodo si sono visti recapitare bollette relative ai consumi d’acqua relative ad anni precedenti. Questa iniziativa doveva essere promossa dall amministrazione la quale, fin da subito, avrebbe dovuto sostenere, informare e tutelare i cittadini che ringraziamo per aver partecipato. Cio’ che emerge riguarda la scelta fatta dal sindaco di gestire il servizio in house, togliendo di fatto la gestione ad AMAP, che con una delibera di consiglio comunale del febbraio 2015 aveva di fatto ottenuto la gestione delle reti idriche del comune di Bagheria.. Ma può il sindaco prendere questi provvedimenti senza prima consultare nuovamente il consiglio comunale? E soprattutto senza avere un progetto valido che evitasse l’emergenza? Così come accaduto per gestione del servizio dei rifiuti, l’emergenza diventa di fatto la procedura più applicata da questo governo cittadino con conseguenze disastrose. Non e’ dato ancora sapere se ci sara’ un risparmio da questa gestione visto che non è possibile avere contezza dei costi.Speriamo che i cittadini non debbano pagare le conseguenze di scelte azzardate anche se i presupposti non sembrano affatto positivi.”