di Martino Grasso
E’ ben al di sotto del parametro di 90 giorni, fissato dal Ministero dell’Interno, il valore per la tempestività nei pagamenti ai fornitori. I nuovi conteggi hanno determinato in 69,3 il nuovo numero e quindi ci sono tutte le credenziali per richiedere un nuovo parere al Ministero e ottenere la proroga ai 31 contrattisti che attendono da oltre 4 mesi.
Era stato infatti questo valore a fare dire no al Ministero per la proroga ai 31 lavoratori.
Martedì il sindaco Patrizio Cinque e l’assessore al bilancio Maria Laura Maggiore voleranno a Roma per chiedere un nuovo parere e quindi ottenere il via libera per la proroga ai 31 contrattisti.
“C’è stato un errore parziale -dice l’assessore Maggiore- il punto è una diversa interpretazione della normativa. Siamo fiducioso che questo nuovo parametro ci possa consentire la proroga per questi lavoratori.”
Si apre quindi più di uno spiraglio concreto per la vicenda dei 31 contrattisti che per oltre 15 anni sono stati impiegati al Comune e che dal 31 dicembre si sono ritrovati senza un lavoro a causa della scadenza del contratto.
Fra loro ci sono avvocati, architetti, ingegneri, geometri, ragionieri.
I 31 contrattisti facevano parte dell’enorme bacino di precari ex articolo 23. Prima in cooperative di privati e poi, nel 1996, inseriti nel Comune di Bagheria, impiegati in varie mansioni.
Nel lontano 2004 circa 200 vennero assunti a tempo indeterminato con profili A e B, part time. A 32 di loro invece, visto che avevano qualifiche più alte, vennero proposti dei contratti di 5 anni rinnovabili, anche in relazione al fatto che non potevano essere assunti a tempo indeterminato. E così avvenne.
I contratti vennero rinnovati per 2 volte, nel 2004 e nel 2008.
Nel frattempo una di loro si è trasferita in Germania.
Ma alla fine del 2014 è accaduto quello che nessuno si aspettava: sul Comune è arrivata la tegola del dissesto finanziario e per i contrattisti si sono chiuse le porte della proroga.
Hanno dato vita a numerose forme di protesta, prima occupando l’aula consiliare, poi incatenandosi davanti al Comune, poi ancora asserragliandosi sul tetto del Municipio.
Nel frattempo la regione ha concesso una proroga di 7 ore settimanali, il Comune ha anche chiesto il parere al Ministero (qualcuno asserisce che questa strada si poteva omettere), inviando la documentazione richiesta. Dal Ministero il 26 marzo è arrivata la doccia fredda: nessuna proroga per i contrattisti.
Adesso incrociano le dita e martedì aspettano buone notizie da Roma.