Danneggiamento sacrilego ai danni della statuetta raffigurante l’Ecce Homo, simbolo della Fede cristiana, collocato della facciata laterale destra della chiesa del Santo Sepolcro.Il fatto è accaduto nei giorni scorsi.
Secondo alcune testimonianze sarebbe stato compiuto da un balordo, il quale preso da un improvviso raptus ha scagliato una grossa pietra contro il vetro della nicchia che custodiva la statuetta che è stato mandato in frantumi ed ha anche provocato un grande squarcio all’altezza del fianco destro dell’immagine sacra che raffigura il volto di Gesù dopo la flagellazione ordinata da Ponzio Pilato e prima di incamminarsi sulla via della croce dove è stato poi crocifisso.
“A prima vista la statua non sembrava affatto danneggiata – dice una persona che ha visto la cappellina in frantumi – perché il Cristo indossava una mantellina. E’ stato successivamente, quando la statuetta è stata dimessa che ci siamo accorti del grosso buco provocato dalla pietra scagliata”.
Sconcerto ed incredulità nei commenti delle persone che hanno appreso del fatto criminoso il giorno seguente e che hanno la devozione di offrire fiori e lumini votivi.
“E’ una pazzia e al tempo stesso una vergogna – afferma l’architetto Cettina Castelli che abita nelle immediate vicinanze – evidentemente viviamo in un’epoca di disvalori e di degrado della società anche se non penso sia un atto compiuto in odio della Fede”.
Altri commentano che Gesù viene insultato e vilipeso, purtroppo in tanti altri nodi. “Ieri mattina, come mia consuetudine, mi sono recata a portare un cero all’Ecce Homo – aggiunge Maria Lucrezia Durante – e non ho visto la statuetta all’interno dell’edicola votiva. Ho immediatamente recitato tre Padre nostro in riparazione e per la persona che ha commesso questa azione inqualificabile”.
La costruzione dell’edicola votiva risale all’inizio del secolo scorso quando fu realizzato nel 1914 il prospetto principale della chiesa in marmo di Billiemi, La facciata della chiesa in stile neo gotico fu realizzata su progetto dell’ingegnere Ernesto Armò. A causa del primo conflitto mondiale fu completato soltanto nel 1924, data in cui risale anche la collocazione della statuetta dell’Ecce Homo che fu commissionata da parte di padre Gaetano Raspanti . Adesso la statuetta dell’Ecce Homo è custodita nel salone della parrocchia in attesa che venga restaurata e rimessa al suo posto. Già qualche parrocchiano ha lanciato la proposta di raccogliere i fondi per il restauro al fine di continuare ad onorare l’immagine sacra, come lo è stato fino ad ora da 93 anni e torni ad essere al più presto meta per una sosta di preghiera.
“L’edicola votiva è fornita di una feritoia -dichiara una fedele- dove chi vuole può inserire i soldi per il restauro”.