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venerdì 29 Marzo 2024

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Bagheria. Delusione e rabbia fra i contrattisti, dopo la revoca della delibera

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6 minuti

IMG_20141130_120512di Salvo Fricano
Delusione, frustrazione e tanta amarezza. Questi erano i sentimenti che questa mattina, alle 10:30, arieggiavano nell’aula consiliare del Comune di Bagheria. Aula stracolma, tra consiglieri comunali dell’opposizione, i 32 contrattisti che hanno saputo ieri della revoca alla proroga di un mese promessa loro qualche settimana fa dall’amministrazione e le loro famiglie.
I contrattisti, d’accordo con i consiglieri comunali che si sono trovati in disaccordo con la decisione del sindaco Patrizio Cinque di revocare la proroga che era stata concessa ai contratti dei dipendenti in scadenza il 30 novembre, hanno deciso di riunirsi in una assemblea permanente, con l’obiettivo di riuscire a comunicare con i membri della giunta comunale e per cercare di spiegare le loro ragioni e i loro disagi.
Alla base della decisione dell’amministrazione, c’è il dissesto economico nel quale il comune si trova.
Secondo quanto appreso dai dipendenti presenti in aula, i contrattisti non hanno ancora ricevuto comunicazione formale della revoca, di conseguenza restano fermi alla decisione di prorogare di 30 giorni i loro contratti di lavoro ma, rimangono ancor di più, nell’incertezza di non sapere cosa dover fare materialmente domani, se presentarsi e timbrare il cartellino e continuare a svolgere le loro funzioni all’interno della macchina comunale, o stare a casa.
Quello che si è capito, è che i contrattisti non hanno nessuna intenzione di mollare il colpo, anzi, la battaglia andrà avanti con il ricorso alle vie legali. Secondo quanto appurato all’interno dell’aula consiliare, nell’assenza generale della politica e in particolare dell’amministrazione, solo l’opposizione e in particolare il partito democratico sta cercando di smuovere le acque per risolvere una situazione assai gravosa per le 32 famiglie coinvolte. Pare, ma è una notizia non confermata, che il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, si potrebbe fare carico dei 32 contratti in scadenza, con la promulgazione di una legge sanatoria, di cui si dovrebbe sapere qualcosa nelle nelle prossime ore.
La situazione all’interno dell’aula consiliare è rimasta pesante per tutta la durata dell’assemblea, all’agitazione dei contrattisti e dei consiglieri, con picchi di nervosismo quando uno dei dipendenti, Cosimo Raccuglia, ha deciso di prendere parola per spiegare all’aula le ragioni dell’assemblea: “La cosa che ci ha sconcertati  – ammette tra le lacrime Raccuglia – è che non hanno avuto neanche il coraggio di comunicarci di persona della revoca alla proroga, in faccia stanno con noi, dietro hanno votato la revoca per buttarci fuori. Abbiamo un segretario generale che costa 100.000 euro e che non sa nemmeno cosa significhi ‘continuità del rapporto di lavoro’, questa è una vergogna. Abbiamo degli assessori che entrano in Comune e neanche ci salutano, perché noi siamo il male da estirpare. Sono entrati qui mandando gente di nascosto con i cellulare a controllare se e come lavorassimo, è indecente”.
Intervenuto alla riunione, anche il consigliere Emanuele Tornatore che ha detto: “Ci siamo riuniti per cercare di interloquire con l’amministrazione, il nostro estremo tentativo adesso è cercare di contattare il presidente del consiglio per spiegare le nostre ragioni, ma contattata telefonicamente, la sua risposta è stata che erano impegnati a lavorare. La nostra preoccupazione – continua Tornatore -, è che oltre ai vostri lavori, a pagare il prezzo più alto è l’ente. Da domani infatti, la comunità si troverà in forte disagio nel vedere alcuni uffici fondamentali per la macchina comunale, scoperti. Abbiamo chiesto le dimissioni del segretario generale, ribadiamo che nessuno si deve permettere di giocare con la dignità delle persone”.
La situazione è definitivamente degenerata dopo molti minuti, al presentarsi del presidente del consiglio comunale Claudia Clemente, accompagnata dal revisore dei conti, il dott. Mineo che ha semplicemente spiegato che al momento non c’era nessuna novità per loro, che i lavori erano in corso e qualche notizia si sarebbe conosciuta solamente nel tardo pomeriggio. A quel punto, la frustrazione dei contrattisti presenti in aula da parecchie ore e delle loro famiglie è esplosa, al grido di “dov’è la politica?”.

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