Sconterà gli ultimi 14 mesi di condanna agli arresti domiciliari per motivi di salute. Si tratta di Michele Aiello, 62 anni, ex proprietario della clinica Villa Santa Teresa. Il provvedimento è stato emesso dal carcere milanese di Opera. In precedenza si trovava al carcere e Sulmona, in Abruzzo. Ad Aiello sono stati concessi gli arresti domiciliari per gravi motivi di salute.
Michele Aiello era stato condannato a 15 anni e 6 mesi, con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito del processo delle talpe alla DDA in cui venne condannato anche l’ex presidente della regione Totò Cuffaro.
Nel marzo 2012, il Tribunale di sorveglianza dell’Aquila, presieduto da Laura Longo, gli ha concesso di avere gli arresti domiciliari per un anno perché affetto da fauvismo e perché il menù del carcere di Sulmona non era adeguato al suo problema. In seguito a questo sono sorti degli interrogativi da parte di molte persone. Aiello dopo breve tempo tornò in carcere.
Di professione ingegnere, Aiello iniziò negli appalti per la costruzione di strade interpoderali di campagna ed investì anche nel settore della sanità, divenendo proprietario di cinque cliniche mediche, tra cui Villa Santa Teresa, centro oncologico all’avanguardia.
Secondo il collaboratore di giustizia Nino Giuffrè, Aiello era prestanome di Bernardo Provenzano.
Dopo l’arresto, gli sono stati sequestrati dei beni di un valore complessivo di circa 800 milioni di euro, compresa Villa Santa Teresa.