E’ tornato in carcere Michele Aiello, ex proprietario della clinica Santa Teresa. Aiello, condannato a 15 anni e 6 mesi nel processo per le “talpe” alla Dda di Palermo, considerato prestanome di Bernardo Provenzano, era agli arresti domiciliari perchè affetto da favismo, ritenuta incompatibile con la reclusione.
Aiello, che ha 58 anni, scontava la pena agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Bagheria.
Il Tribunale di sorveglianza di Palermo, presieduto da Alberto Bellet, in base anche ad alcune perizie, ha stabilito che nel carcere milanese di Opera esistono le condizioni per garantire ad Aiello adeguata assistenza e ha disposto il trasferimento in quel penitenziario.
Gli arresti domiciliari erano stata disposta dal Tribunale di sorveglianza dell’Aquila. Aiello era detenuto a Sulmona, dal 22 gennaio del 2011, dopo essere stato condannato definitivamente.
La decisione dei giudici aquilani aveva suscitato polemiche, e il ministro della Giustizia Paola Severino aveva disposto un’indagine interna.
Il Tribunale di sorveglianza di Palermo, su richiesta del procuratore generale Mirella Agliastro, dopo le necessarie consulenze mediche, ha individuato nel carcere di Opera il luogo adatto per Aiello.