di Martino Grasso
Le dichiarazioni fatte dal sindaco Patrizio Cinque, con il video reso pubblico ieri sera, con cui ha fatto i nomi di 2 presunti fiancheggiatori della mafia, gestori di un’agenzia di pompe funebre, come era evidente, hanno spaccato la città. Da un lato c’è chi pensa che ha fatto bene e dall’altra qualcuno accusa sostenendo che si è trattata di una trovata pubblicitaria.
Per Gianluca Calì imprenditore vessato dalla mafia, che ha denunciato numerosi atti intimidatori, il primo cittadino ha fatto bene a fare nomi e cognomi.”E’ opportuno denunciare e uscire dal silenzio -dice- la gente deve capire che non dobbiamo subire. La denuncia è utile per la lotta alla mafia. Del resto Borsellino diceva che bisogna parlare sempre di mafia.”
Sulla stessa lunghezza d’onda Michelangelo Balistreri, l’imprenditore che ha denunciato una tentata estorsione e si è apertamente dichiarato contro il pizzo: “sono d’accordo con il sindaco. Ma deve stare attento alle trappole. Bisogna dire tutto. I mafiosi ci vogliono distruggere ed è giusto denunciare. Voglio ringraziare il sindaco perché sta dimostrando di essere vicino alle persone che come me hanno lottato e continuano a lottare per rimanere liberi”.
Per Italo Fragale, responsabile bagherese della Confcommercio: “penso che se lui ha qualcosa in più di quello che ha detto ha fatto bene. Ma mi sembra poco quello che ha detto per additare un’impresa e dire di non frequentarla. Ma se c’è dell’altro, avrà al suo fianco la società”.
Per Bartolo Di Salvo, ex assessore provinciale e già candidato a sindaco di Bagheria, il sindaco Patrizio Cinque “ha avuto coraggio. Ma temo che possa essere una trovata pubblicitaria e che si voglia distogliere l’attenzione da altri problemi. Se ha elementi per sostenere quello che ha detto, deve farlo agli organi preposti”.
Anche per Daniele Vella del Pd “il video è un tentativo maldestro di distogliere l’attenzione da quanto evidenziato dalla stampa nazionale come repubblica e con un video delle Iene. L’aministrazione attuale è stata portatrice di un messaggio di trasparenza in campagna elettorale e deve rispondere delle critiche che vengono poste. Sulle denunce che Patrizio Cinque ha avanzato, al netto del lavoro della magistratura che in questo campo è l’unica bocca della verità, vediamo di buon occhio qualsiasi tentativo di fare chiarezza su presunte infiltrazioni mafiose a Bagheria. Ma è delicato allontanarsi dalla verità giudiziaria.”