Continua a raccontare molti episodi di cui è a conoscenza il collaboratore di giustizia Sergio Flamia.
Dopo avere detto che un imprenditore che doveva essere ucciso per non avere pagato il pizzo, venne salvato grazie al suo intervento, Flamia parla di un politico di Villabate, residente a Santa Flavia, che venne picchiato a sangue.
L’ultimo episodio viene raccontato da Riccardo Lo Verso in un articolo pubblicato dal sito Livesicvilia.
Il giornalista riporta le dichiarazioni di Flamia: “tante altre cose non sono state sventate, tipo lo botte che sono state date ad un politico di Villabate che abitava a Santa Flavia”.
Le ultime rivelazioni di Flami avrebbero fatto aprire un nuovo filone investigativo.
“Il pentito del clan di Bagheria – scrive Lo Verso- inserisce l’episodio nell’elenco di quelli che non sarebbero stati evitati, nonostante il boss ne avesse prima parlato, a suo dire, con il personaggio dei Servizi segreti con cui era in contatto. Flamia, infatti, era la fonte riservata di uno 007 a cui avrebbe passato informazioni che hanno contribuito ad alcune importanti indagini. In cambio avrebbe ricevuto 150 mila euro.
Al misterioso uomo dell’intelligence segreta, che aveva l’abitudine di cambiare spesso nome, Flamia avrebbe anche anticipato alcuni fatti puntualmente evitati. Eclatante avrebbe dovuto essere l’omicidio di un imprenditore bagherese. Che doveva essere ammazzato perché si era ribellato al pizzo. Non una ribellione alla regola ferrea dell’estorsione, piuttosto una presa di posizione: l’imprenditore si credeva immune alle richieste di denaro per via delle sue amicizie pesanti negli ambienti mafiosi. Sta di fatto che avevano deciso di eliminarlo a colpi di pistola. Flamia, però, avvertì lo 007 e i carabinieri evitarono poi il peggio.
“Tante altre cose non sono state evitate”, racconta, però, il collaboratore e tra queste inserisce l’aggressione ad un politico locale. L’episodio è stato riscontrato dagli investigatori con qualche differenza, però, rispetto al racconto di Flamia. La persona picchiata non sarebbe, infatti, un politico, ma un dipendente comune. Probabilmente di Villabate. Non è detto che si tratti delle botte rimediate da un geometra due anni fa. Lo picchiarono appena uscito di casa. L’episodio fu regolarmente denunciato.
Quale sgarbo aveva commesso il dipendente per meritarsi le botte? Qualcosa di personale oppure l’episodio rientra nella strategie messa in atto dai clan mafiosi per assicurarsi i servigi dei funzionari pubblici? Di certo le dichiarazioni di Flamia aprono un filone investigativo. È molto probabile che i carabinieri del Nucleo investigativo siano andati già oltre le poche parole messe a verbale.”