Uno dei presunti taglieggiati ha ritrattato quello che aveva detto in un primo momento e ha negato di avere pagato il pizzo. Si tratta del titolare di un centro scommesse di Bagheria. Il processo invece è uno dei tronconi dell’operazione Reset 2 e vede imputati alcuni esponenti della famiglia mafiosa di Bagheria.
Imputati sono Gioacchino Di Bella, Carmelo Bartolone, Pietro Flamia, Rosario La Mantia, Alessandro Vega e Antonino Lepre. Il gestore del centro scommesse ha negato di avere dato dei soldi a Di Bella come pizzo, ma ha sostenuto che i due erano soci in affari e che il centro scommesse era totalmente abusivo.All’indomani degli arresti l’uomo aveva riferito ai carabinieri di dare circa mille euro al mese a Di Bella. Ma ieri ha cambiato versione dicendo che i sue era soci, anche se a gestire l’intera attività era lo stesso gestore.Il presidente della quarta sezione del Tribunale di Palermo Bruno Fasciana gli ha ricordato rischia una condanna per falsa testimonia o calunnia, ma l’uomo ha continuato nella sua nuova versione.