Finisce all’attenzione del Ministro dell’Interno la vicenda legata al mancato trasferimento dei locali del consultorio familiare di Bagheria.
A presentare un’Interrogazione parlamentare è stata infatti l’onorevole del movimento 5 stelle Caterina Licatini.
E oggi ha tenuto una conferenza stampa a palazzo Butera a Bagheria.
“Il consultorio dovrebbe essere trasferito nei locali confiscati all’ex ingegnere Michelangelo Aiello di via via Dante, ma ancora non è avvenuto. Il bene è stato affidato al comune di Bagheria negli scorsi anni.
E l’assessore precedente, Maria Puleo, li aveva affidati all’Asp per il consultorio familiare che tutt’ora si trova nei locali di via Massimo d’Azeglio. Per adeguare la struttura occorrono dei lavori di manutenzione per 70 mila euro. Il consultorio è una struttura fondamentale perché fornisce Assistenza alle donne e non è solo di natura medica ma anche psicologica.”
La Licatini ha continuato sottolineando che il consultorio si trova in locali angusti e non adeguati.
“Si fa il turno fuori, in mezzo alla strada. Ho parlato con i vertici dell’Asp. La situazione è bloccata. Il consultorio accoglie 3000 utenti di Bagheria e dei paesi limitrofi. Ricordo anche che è nato un coordinamento di donne. Non possiamo ammettere che un patrimonio confiscato alla mafia rimanga inutilizzato. Si paga un canone per locali inadeguati. Non siamo soddisfatti dei beni confiscati inutilizzati. Lo Stato vince quando si fa promotori dei beni confiscati utilizzandoli. Danno economico e morale Se i beni confiscati non vengono utilizzati facciamo un danno alla cittadinanza. Ho chiesto al Ministro di snellire le procedure. Non possiamo permettere alla Mafia di vincere. Occorre un’azione congiunta fra regione e comune per risolvere la vicenda. Lo Stato a Bagheria deve vincere. Occorrono pochi lavori. A Bagheria ci sono molti beni confiscati non utilizzati.”