Da oggi il maresciallo dei carabinieri Filippo Salvi entra ufficialmente nella storia di Bagheria.
Una piazza che sorge in via Mattarella, infatti, è stata dedicata al carabiniere di 36 anni, rimasto vittima di un incidente a Monte Catalfano, il 12 agosto del 2007, mentre era alla ricerca, con altri colleghi, del superlatitante Matteo Messina Denaro.
All’intitolazione della piazza erano presenti i vertici del comando provinciale di Palermo, il generale Pasquale Angelosanto comandante del Raggruppamento operativo speciale, i sindaci di Bagheria, Filippo Tripoli, Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, Ficarazzi, Giovanni Giallombardo, Altavilla Milicia, Pino Virga e Stefano Micheli, del comune di Sedrina, paese d’origine del giovane carabiniere. Presente anche il Prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, il presidente della commissione regionale antimafia Antonello Cracolici, il presidente onorario del centro Studi Pio La Torre, Vito Lo Monaco.
Alla cerimonia particolarmente commossi anche alcuni componenti della famiglia come i genitori e la sorella.
“Grazie per questa manifestazione strepitosa -ha commentato la mamma Lorenzina Vitali– Com’era Filippo? era uno che se entrava nella tua vita lasciava il segno.”
Filippo Salvi era un maresciallo ordinario della sezione anticrimine di Palermo, in forza ai Ros di Monreale. Il giorno in cui morì stava installando delle apparecchiature tecnologiche sulla montagna, quando perse l’equilibrio e cadde in un crepaccio, morendo sul colpo.
Per i carabinieri del Ros lui era conosciuto come Filippo Ram, per le sue capacità in ambito informatico. Filippo Salvi ha anche ricevuto negli scorsi anni la medaglia d’oro.
Nella motivazione letta durante la manifestazione il carabiniere viene ricordato come ”fulgido esempio di coraggio e attaccamento al lavoro.”
Va anche ricordato che da tempo il museo dell’acciuga di Aspra di Michelangelo Balistreri, ha dedicato uno spazio interno del museo al carabiniere morto il 12 agosto 2007.