Botta e risposta fra l’amministrazione comunale e l’intergruppo Bagheria 2.0 in merito ai fondi che l’associazione !”La Coccinella” dovrà restituire al Comune 36 mila euro per quanto riguarda il progetto sui lavori di restauro di Villa Cattolica.I 5 consiglieri comunali (Maddalena Vella, Angelo Barone, Filippo Tripoli, Amassimo Cirano e Giuseppe Ciangialosi) attraverso un comunicato stampa sottolineano che “iniziano a manifestarsi con evidenza i primi effetti delle denunce presentate dall’intergruppo “BAGHERIA 2.0”. Con determina n.188 del 24 Aprile 2017 il responsabile apicale dell’area Lavori Pubblici nonché responsabile unico del procedimento per quanto riguarda i lavori di Ristrutturazione e riqualificazione del Museo Guttuso ha chiesto la restituzione di euro 35.602,27 dato che alcuni servizi non sono stati resi. Un buon bagno di umiltà e soprattutto maggiore trasparenza nei conti pubblici creerebbero un clima di serenità e legalità.”
Non si è fatta attender la replica dell’amministrazione comunale: ” La Coccinella ed altri soggetti, individuati con procedure di gara, hanno ricevuto per i lavori che erano previsti per il museo Guttuso un pagamento anticipato delle loro spettanze dietro presentazione di polizza fidejussoria come da parere espresso dall’ IGRUE (Ispettorato Generale per i rapporti finanziari con l’Unione Europea) al fine di accelerare la spesa comunitaria proprio in prossimità della chiusura della programmazione 2007-2013. Nel dicembre 2016 è stato espletato il collaudo dei lavori e dei servizi resi da tutte le ditte nell’ambito dei progetti, ed è emerso che l’associazione Coccinella, non era riuscita, a causa dei tempi stringenti di esecuzione dei servizi, a completare una parte residuale di quanto appaltato pertanto si è resa necessaria la restituzione, a carico dell’associazione stessa, delle somme proprio per la quota parte dei lavori non realizzati, in ogni caso coperti della polizza che vedeva quale beneficiario proprio il comune di Bagheria. Siamo costernati di fronte a tali tentativi di travisare la realtà dei fatti e soprattutto dalla presunzione ed incompetenza di chi cerca la facile strumentalizzazione attraverso una serie di falsità che denotano, nella migliore delle ipotesi, una grande incompetenza. In fondo basta leggere la determinazione n. 188/2017 per capire come stanno realmente le cose”.