di Martino Grasso
Il museo del giocattolo di Pietro Piraino (nella foto), dopo 10 anni, lascia villa Aragona Cutò e potrebbe lasciare definitivamente anche Bagheria.
Il condizionale è d’obbligo perché c’è un contenzioso con il comune di Bagheria in merito ad un possibile trasferimento del museo alla Certosa di Villa Butera.
Il museo lascerà sicuramente villa Aragona Cutò e da una settimana il professore Piraino è alle prese con l’imballaggio dei pezzi.
il museo è composto da 1200 giocattoli, risalenti alcuni al secondo secolo dopo cristo come alcune statuette ritrovate a Casteldaccia e 100 cere. Da 10 anni ha trovato spazio in un’ala del settecentesco palazzo.
Tutti i pezzi sono vincolati dalla Soprintendenza ai beni culturali di Palermo, secondo cui devono necessariamente essere esposti.
“Da almeno due anni avevo chiesto il rinnovo della concessione -dice il professore Piraino- mi era stata prospettata l’ipotesi del trasferimento alla Certosa. Qualche mese fa, però, ho avuto dei problemi di salute. Mi è stato detto all’ospedale Palermo che non potevo essere operato e che comunque non potevo sottopormi a continui spostamenti. Ho così invitato una nota al Comune di Bagheria dicendo che non era possibile la mia presenza alla Certosa.
Poi, dall’ospedale Niguarda di Milano, ho avuto rassicurazioni che il mio stato di salute non era così grave e che potevo essere sottoposto ad un intervento. Ho quindi inviato una nota al Comune dando la mia disponibilità, ma nel frattempo il Sindaco mi aveva inviato una nota dicendo che la Certosa non era più disponibile. A questo punto farò di tutto per fare valere le mie ragioni”.
Sulla vicenda interviene il sindaco Vincenzo Lo Meo. “Avevamo invitato il professore ad occupare i locali della Certosa, ma ci ha detto che per motivi di salute non era disponibile. Abbiamo così preso altri impegni con la fondazione Buttitta. Adesso il professore è tornato disponibile, ma non è più possibile da parte nostra”.
La vicenda, siamo sicuri, avrà nuovi sviluppi. Il professore Piraino infatti sottolinea che i restauri della Certosa erano vincolati al trasferimento del museo del giocattolo.
“Ho affidato tutto ad un legale -dice Piraino- staremo a vedere”.