Un gruppo di sei commercialisti (Nicolò Benfante, Nicolò Mauro Gagliardo, Stefano Maggiore, Antonino Mineo (1956), Francesco Nuccio e Filippo Romano) ha scritto una lettera aperta, indirizzata al sindaco di Bagheria, in relazione all’addizionale Irpef.
In riferimento all’importanza dell’argomento, abbiamo deciso di pubblicare per intero la lettera.
Di seguito il testo integrale.
Signor Sindaco,
Un’accorata voce di professionisti ha deciso di rompere quel muro silente che da lungo tempo si è mantenuto nella nostra cittadina.
E’ arrivato il momento di dire basta!
Per tutti quei cittadini che si ritrovano ad essere vessati per le ingiuste tasse ed imposte che la Sua Amministrazione ha disposto in aumento.
Per tutti Noi Professionisti che siamo costretti a convivere e districarci tra i balzelli di un fisco volatile da parte dello statalismo centrale ed un Suo operato amministrativo alquanto discutibile.
Dopo l’IMu e la Tares non ci rimane che l’Addizionale Comunale Irpef, l’ennesimo balzello e beffa per tutti i cittadini Bagheresi.
La cittadinanza deve sapere che, il Signor Sindaco con delibera di Giunta n° 182/2013 del 27/11/2013 pubblicata all’albo pretorio il 05/12/2013, ha disposto l’aumento per l’anno 2013 dell’aliquota comunale Irpef, nell’ambito della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale art. 246 – bis del T.U.E.L., con un incremento che passa dallo 0,3% al 0,8% (massimo aumento consentito).
Tutto questo significa (per il Sindaco) una previsione per le casse comunali di un ulteriore introito previsto in € 1.032.548,66 rispetto all’accertato dell’anno 2012.
Quale Gaudio! Che Gioia!
Eppure Ci sovviene ricordare a tutta la cittadinanza, che quanto in atto della su menzionata delibera di Giunta Municipale risulta essere per chiarezza di contenuto e significato Illegittima.
Vediamo il Perché!
In data 19 Dicembre 2013, sul sito del M.E.F. (Ministero delle Finanze) è stato pubblicato dal comune di Bagheria, ai fini della pubblicità, la delibera n° 182/2013 concernente l’aumento dell’addizionale comunale Irpef per l’incremento dallo 0,3% allo 0,8%.
Al riguardo con nota del 20/Dicembre/2013, perveniva da parte del Dipartimento delle finanze – Direzione Legislazione tributaria e federalismo fiscale, un rilievo con il quale si constatava che l’aumento stabilito in delibera era stato adottato da un organo diverso da quello competente o attribuito a ciò.
Rilevando, altresì, che le modifiche relative a norme ordinamentali e, quindi, tutte quelle relative a materie oggetto di disciplina con regolamento comunale (ivi compresa la misura dell’aliquota applicabile) sono, infatti riservate alla competenza dell’Organo consiliare, delegato e deputato a ciò, in virtù del combinato disposto dell’art. 1 comma 3 del D.Lgs. n° 360/1998 il quale prevede che “i comuni, con regolamento adottato ai sensi dell’art. 52 del D.Lgs. 15/09/1997 n° 446 e successive modificazioni, possono disporre la variazione di compartecipazione dell’addizionale ….. e degli art. 42 e 48 del D.Lgs. 18/08/2000 n° 267 T.U.E.L., che riservano allo stesso competenza in materia di regolamenti e, pertanto, attribuiscono il potere della variazione dell’aliquota dell’addizionale…”
Si invita pertanto il comune di Bagheria per le ragioni di cui sopra, a volere modificare ai sensi dell’art. 21 nonies, della Legge 07/08/1990, entro 15 giorni dal ricevimento della presente nota, la delibera della Giunta municipale n° 182 del 27 Novembre 2013 che ha modificato la misura dell’aliquota dell’addizionale comunale Irpef da applicare per l’anno 2013.
Inoltre quest’amministrazione (M.E.F.) si riserva la facoltà di impugnare il predetto provvedimento ai sensi dell’art. 52, comma 4, del D.Lgs. 446/1997, nonché ogni altra connessa e conseguente iniziativa.
Pertanto, può anche accadere che il M.E.F. possa proporre un’impugnativa dinanzi agli organi di Giustizia Amministrativa.
Ancora una volta, anche a livello nazionale, questa Amministrazione ha dimostrato di avere ampie “competenze“ amministrative/giuridiche tali da ricevere un rilievo da parte del Ministrero delle Finanze.
Oramai non ci stupisce nulla !
Anche la II Commissione Consiliare del comune di Bagheria, invano, aveva sollecitato l’amministrazione alla modifica dell’aliquota Irpef.
Ad oggi, inoltre, essendo nelle more scaduti i termini per poter impugnare la delibera al T.A.R., l’amministrazione non ha disposto alcun provvedimento consequenziale con riferimento alla revoca.
Questo significa che per il periodo di conguaglio annuale 2013, previsto nel mese di Febbraio/Marzo 2014, tutti i cittadini dipendenti e residenti nel comune di Bagheria, si vedranno decurtati dallo stipendio, per un prelievo forzoso illegittimo, una somma scaturente dalla differenza dello 0,5% quale incremento per il passaggio dallo 0,3% all’aumento dello 0,8%.
Poveri Noi, ma vi è di più!
Il famoso piano di riequilibrio pluriennale, ai sensi dell’art. 243-bis del T.U.E.L., che l’Amministrazione deve predisporre e presentare al Consiglio per l’approvazione/diniego, tiene conto di una somma previsionale tra le entrate tributarie, riferentesi all’addizionale comunale irpef, illegittima per le conseguenti considerazioni:
1) Organo (Giunta Municipale) che ha approvato l’aumento dell’addizionale comunale Irpef, non competente alla variazione in aumento;
2) Non avendo approvato il Conto Consuntivo 2013, è impossibile fare una comparazione certa della somma accertata rispetto al 2012, quale miglioramento della condizione di ente strutturalmente deficitario, in quanto decadrebbe l’impianto “virtuale” del predisposto piano di riequilibrio che dovrebbe, quantomeno, reggersi sulle sorti di una certezza delle poste di bilancio;
Facciamo chiarezza!
Di quale piano di riequilibrio stiamo parlando dal momento che non abbiamo ancora approvato il bilancio di previsione 2013 ed il conto consuntivo 2013?
Qual è la veridicità e la correttezza di un piano di riequilibrio quando ancora non conosciamo l’esito delle poste di bilancio a consuntivo?
Com’è possibile fare una comparazione della posta accertata dell’addizionale comunale irpef 2012 rispetto al 2013 di cui non conosciamo e non abbiamo la certezza del dato?
Penso proprio che se la redazione di un piano di riequilibrio, dovesse quantomeno attenersi alle norme basilari di quei principi contabili che costituiscono la predisposizione di un bilancio quali appunto: Veridicità, Prudenza, Trasparenza e Correttezza, tutto quanto appena detto striderebbe sicuramente nei diversi aspetti
A tal fine Ci chiediamo che senso avrebbe continuare ad amministrare in questo modo quando oramai è segnato il percorso che l’ente ha già intrapreso – Riequilibrio-Dissesto!
Perché continuare ad amministrare prelevando con imposte illegittime (TarSu, Tares, addizionale Irpef) dalle tasche dei cittadini?
Signor Sindaco, un consiglio puramente e tecnicamente spassionato, segua le sorti di un destino già segnato e si rassegni a lasciare almeno le briciole di un ente già pesantemente martoriato anche dai suoi predecessori.