di Martino Grasso
La Bagheria più semplice si è stretta attorno a Nicolò o come tutti lo chiamavano Ninni. Si sono celebrati oggi i funerali di Nicolò Grado, il giovane di 30 anni morto martedì pomeriggio lungo la strada statale 113 fra Santa Flavia e Casteldaccia, a bordo della sua Ape 3 ruote.
Con lui c’era il figlio Andrea, di 10 anni, ancora ricoverato in ospedale e le cui condizioni migliorano giorno dopo giorno. L’ape si è scontrata con un furgone. L’impatto è stato fatale per Nicolò.
Il rito funebre è stato celebrato da padre Francesco Michele Stabile, alla parrocchia San Giovanni Bosco. Una parrocchia senza locali e che usa gli scantinati di un palazzo.
L’intero quartiere Monaco, dove abitava l’uomo, si è stretto attorno alla giovanissima moglie, Daniela, seduta a pochi passi dalla bara. Una donna senza più lacrime da versare per il suo uomo. Con lei amici e parenti.
Il suo dolore è stato pieno di dignità. Un dolore che cederà il passo ad un futuro incerto. E per questo motivo l’intera comunità parrocchiale ha deciso di sostenere la famiglia con tutti i mezzi possibili.
“Non abbiamo molte parole -ha esordito padre Francesco Michele Stabile nell’omelia- ma se crediamo in Gesù Cristo, dobbiamo sperare in una vita migliore. E Ninni adesso è con il padre”.
Il parroco ha anche fatto riferimento al piccolo Andrea, ancora ricoverato e si è rivolto alla giovane moglie: “l’amore per Ninni non dovrà mai finire, perchè ti amerà sempre”.
Padre Stabile ha anche fatto riferimento alle condizioni in cui si vive nell’intero quartiere.
“Occorre volersi sempre bene e stimarsi. Questo quartiere deve essere un luogo dove vivere in pace. Purtroppo manca il lavoro e questo è davvero un dramma. Si vive alla giornata. Ma bisogna imparare a stare insieme, non bisogna rimanere soli. Basta con la violenza. Dobbiamo pensare alle cose buone che Nicolò ci lascia. Amava la sua famiglia e affidava i bambini alla comunità.”
Momenti di commozione profonda durante la recita del Padre Nostro, con tutti a tenersi per mano.
E alla benedizione della bara, un lungo applauso ha salutato Ninni.
Dopo le lacrime è il momento della solidarietà. Il momento di stringersi attorno ad una giovane famiglia lacerata dalla perdita di un punto di riferimento importante. Una famiglia che adesso va aiutata con fatti concreti.