Anche la scuola Cirrincione ricorderà domani la strage di Capaci.
Alunne e alunni della scuola ricorderanno nel cortile della scuola alle ore 9.00 con canti, poesie, monologhi, danze, letture di brani di libri, coreografie, le stragi di Capaci e via D’Amelio che nel 1992 costarono la vita a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. In contemporanea, una trentina di bambine e bambine delle classi quinte F/E si recheranno a Palermo per unirsi ai giovani provenienti da tutta Italia per dire il loro “no” alle mafie e alla criminalità organizzata.
La manifestazione si inserisce in un progetto di legalità portato avanti dalla nostra scuola.
“E’ stato programmato un percorso educativo-didattico -sottolineano gli organizzatori- che ha permesso di affrontare con gli alunni il tema della legalità e della lotta alla mafia.
Gli alunni hanno riflettuto intorno e sulle vite degli ”Angeli custodi”, sul coraggio di donne e uomini della Polizia di Stato impegnati nei servizi di scorta, che difendono la vita degli altri mettendo a rischio la propria e per ricordare quanti hanno sacrificato la loro esistenza nell’adempimento del proprio dovere per difendere la giustizia, la legalità e la democrazia nel nostro Paese.
Attraverso le attività di educazione alla legalità si mantiene viva la memoria, affinché quel sangue, quell’impegno, quel sacrificio di donne e uomini come noi, dediti al proprio lavoro con passione e con spirito di servizio per il bene comune del Paese, non sia stato vano. Inoltre il ricordo di quei servitori dello Stato ha fatto riflettere sulle responsabilità, sui diritti e sui doveri che derivano da una cittadinanza attiva e consapevole e rafforzato la convinzione che la legalità e la democrazia sono valori irrinunciabili che devono essere costantemente coltivati.
Piccoli gesti quotidiani e i semplici atti di una vita vissuta nella legalità e nel rispetto sono fondamentali per costruire società giuste e libere.
Infatti per realizzare il sogno di democrazia per il quale sono morte quelle persone occorre, oltre il grande impegno delle forze di polizie e di molti magistrati, costruire , divenire, essere una comunità solidale e corresponsabile.
“ Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza la memoria non esistiamo. Senza responsabilità forse non meritiamo di esistere”. Josè Saramago