L’inchiesta sul cimitero di Bagheria dura da circa 12 mesi, anche se qualche spunto l’avrebbe presa anche dalla vicenda del 2014 quando vennero alla luce altre irregolarità. Una collaborazione l’avrebbe fornita anche l’amministrazione comunale di Bagheria.A sostenerlo sono stati il colonnello tenente Antonio Caterino e il capitano della compagnia di Bagheria Federico Lori. “Le indagini hanno consentito -ha detto il colonnello Caterino- di svelare un sistema corruttivo al quale si colloca un ex custode che aveva anomale abitudine con cui trattava con le imprese funebri e riusciva a superare l’ordine cronologico delle tumulazioni. Otteneva quindi un ingiusto e impietoso profitto.”
Sull’accusa di vilipendio a cadaveri, il colonnello aggiunge: “i corpi venivano gestiti in maniera irregolare. In questo contesto si inserisce il reato di vilipendio di cadavere. Le indagini vanno avanti anche grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale di Bagheria che ha fornito il supporto necessario.”
Sugli indagati sottolinea che “ci sono diversi indagati. Il giro d’affari e il numero di persone coinvolte è da valutare.
Aspettiamo che tutta la vicenda sia definita.”
E’ il capitano di Bagheria, Federico Lori, che parla delle somme che venivano consegnate per avere una tumulazione prima di un’altra.
“Il cimitero di Bagheria è pieno da tempo -dice-. Non ci sono loculi disponibili. Per ricavare il loculo da mettere a disposizione del corruttore i resti mummificati venivano manipolati per rendere libero il loculo.”
Su eventuali collegamenti con l’inchiesta del 2014 il captano sottolinea che “si è partiti anche da quelle irregolarità.
Ci sono state segnalazioni dei parenti. Le somme consegnate variavano da 300 a 500 euro circa.
Siamo partiti anche dalle segnalazioni di irregolarità ricevute da parte dell’amministrazione comunale.
L’indagine è andata avanti anche grazie al supporto tecnico con cui abbiamo avuto dei riscontri.
Si era creato un sistema deviato per consentire tumulazioni immediate irregolari. Anche attraverso le imprese funebri per conto dei loro clienti.”