Si aggiunge un altro tassello nella vicenda della casa costruita abusivamente dalla famiglia del sindaco Patrizio Cinque negli anni 80.
Secondo Accursio Sabella del sito Livesicilia, la casa non avrebbe ancora la concessione in sanatoria, perchè sarebbe stata richiesta l’integrazione di alcuni documenti. In un articolo si legge che alcuni consiglieri d’opposizione hanno avanzato una richiesta di visione degli atti.
“Dalla quale sarebbe saltata fuori una nota della Soprintendenza di Palermo datata luglio 2012. Con quell’atto, la Soprintendenza chiedeva di integrare la richiesta di sanatoria presentata il 31 gennaio del 2012 con la “copia dell’istanza di sanatoria presentata al Comune di Bagheria” e con la “dichiarazione sostituiva dell’atto notorio nella quale si attesti la natura e la consistenza delle opere abusive e la/e relativa/e epoca/che di costruzione”. La soprintendenza conclude affermando che “nelle more di acquisire la suddetta documentazione la pratica rimane sospesa a tutti gli effetti di legge”. E ancora sospesa sarebbe quella pratica secondo il Comune di Bagheria, come conferma il dirigente apicale dell’Urbanistica Carlo Tripoli: “Al momento questi uffici non hanno ricevuto alcuna comunicazione sull’esito di questa richiesta di integrazione. Non sappiamo infatti, se è giunto il parere nel merito della Soprintendenza, né se il parere va acquisito a causa del ‘silenzio-assenso’”. Una cosa è certa, il Comune, che è l’ente che deve dare la “concessione edilizia in sanatoria”, non ha notizie di quella procedura. E così, ammette Tripoli “nessuna concessione è stata data dal Comune per l’abitazione della famiglia Cinque”.
Il giornalista aggiunge che è stata richiesta una spiegazione al sindaco che ha fatto sapere di non voler rilasciare al momento dichiarazioni.
“Secondo notizie che filtrano dal Comune, il primo cittadino starebbe raccogliendo la documentazione necessaria per sgombrare i dubbi da questa storia che rischia di travolgerlo politicamente.”
Intanto anche Fabrizio Ferrandelli dei “coraggiosi” interviene sulla vicenda.
“Se la pratica di sanatoria per la casa del sindaco di Bagheria non è stata ancora perfezionata vuol dire che il contenzioso è ancora aperto e che quindi c’è a carico del primo cittadino dei 5 Stelle una procedura amministrativa ancora in corso. Se è così, la Regione dovrebbe verificare se sussistono i motivi di decadenza del sindaco per incompatibilità. Verificare non costa nulla. Il fatto che nessuno dei 90 deputati regionali all’Ars, a partire dal Movimento Cinque Stelle, che fonda la sua esistenza sul rispetto delle leggi, non ha prodotto neppure uno straccio di interrogazione o semplicemente una richiesta di chiarimenti, risulta francamente incomprensibile. È possibile conoscere dal governo regionale se quella legge è applicabile al caso Bagheria? C’è un volontario tra i 90 onorevoli disposto a farsi avanti e a toglierci questo dubbio? Insomma, il sindaco deve restare o è destinato a decadere?”