Si sono date appuntamento questa mattina in via Dante a Bagheria davanti ai nuovi locali del Consultorio familiare che ancora non viene aperto alla città.
Sono le donne del comitato delle utenti del consultorio che hanno voluto fare sentire la loro voce sull’argomento.
Si sono unite in un grande cerchio gridando “il consultorio noi vogliam e all’unisono cantiam e non ci arrendiam.”
Il traffico è stato sospeso per qualche minuto per catalizzare l’attenzione sulla vicenda.
Agenti di polizia e vigili urbani hanno verificato che la manifestazione avvenisse in totale sicurezza rispettando le norme sanitarie in corso.
Con le donne c’era anche l’onorevole nazionale Caterina Licatini che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno sollecitando il trasferimento dei locali della struttura.
All’iniziativa hanno preso parte anche Maria Puleo e Maria Laura Maggiore, che sono state assessori nella precedente amministrazione.
Per la nuova giunta c’era l’assessore ai servizi sociali Emanuele Tornatore.
Al fianco delle donne bagheresi sono arrivate anche alcune donne di Palermo.
L’onorevole Licatini ha detto che sull’argomento si sono sensibilizzati anche l’attuale sindaco Filippo Tripoli e l’assessore regionale alla sanità Rezza.
“So che si stanno attivando –ha detto la Licatini- per dare vita alla gara per alcuni lavori necessari per adeguare i locali”.
Rosa La Camera, che da anni si batte per avere una struttura degna di questo nome, ha detto: “sollecitiamo e chiediamo il trasferimento del Consultorio Familiare di Bagheria nella nuova sede; manifestiamo contro la chiusura del Consultorio di Porticello: il progressivo depotenziamento e definanziamento dei consultori familiari è violenza di genere.”
