L’amministrazione comunale ha comminato una sanzione pecuniaria all’autore di un abuso per avere eseguito opere edilizie realizzate in zona sismica e in assenza delle prescritte autorizzazioni che ammonta a 1.548 euro.Lo prevede una ordinanza emanata dal servizio repressione abusivismo edilizio del comune della Direzione 9 “Edilizia privata, Condono e sanatoria”.
Le opere difformi sono state scoperte a seguito di un controllo congiunto da un tecnico comunale con gli uomini della Polizia Municipale dalla quale si evince che nell’unità immobiliare di piano cantinato, nel centro storico, sono state effettuate alcune opere edili in assenza di atti autorizzativi e in difformità dalla concessione edilizia relativa all’edificazione dell’immobile sito in una zona centrale della città che non è stata resa nota.
Inoltre è stata omessa la comunicazione dell’esecuzione delle opere interne che hanno determinato il cambio della destinazione d’uso dell’unità immobiliare da magazzino a palestra commerciale, nonché l’ampliamento della superficie utile, mediante accorpamento al magazzino palestra della struttura quale copertura di posti auto.
In particolare sono stati realizzati due wc con docce separate e relativi spogliatoi, destinati ad uomo – donna, realizzate due finestre poste nei due rispettivi wc in sostituzione del vano finestra già esistente, collocata una piccola caldaia e inoltre, realizzata una struttura in ferro rivestita con perlinato e alluminio a chiusura della stessa avente dimensione lineare di 9 metri per 4,95 metri, nonché un vano porta di 3,70 metri lineari.
Nell’ordinanza si prevede che la somma va pagata entro 30 giorni dalla notifica dell’atto, tramite bonifico intestato al Comune.
Il proprietario è stato anche, intimato a rimettere in pristino lo stato dei luoghi mediante dismissione delle opere edili interne effettuate in assenza dei titoli abilitativi.
Non sono esclusi ulteriori provvedimenti a carico dei cittadini che hanno commesso l’abuso edilizio alla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali e dell’autorità giudiziaria.
Avverso il provvedimento potrà essere promosso ricorso avanti al Tribunale amministrativo regionale di Palermo. Le ordinanze sono state notificate all’Ufficio del Genio civile e alla Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali, nonché all’autorità giudiziaria.
Avverso tali provvedimenti i proprietari potranno adire al Tribunale amministrativo regionale di Palermo.