Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese Michele Guarnotta ha revocato la misura cautelare dell’obbligo di firma del sindaco Patrizio Cinque, indagato con altre 22 persone nell’inchiesta avviata dalla Procura di Termini Imerese. La notizia arrivata a Comune nella tarda mattinata di oggi.Il gip ha quindi accolto la richiesta di revoca presentata dai legali del rimo cittadino, Vincenza Scardina e Antonio Di Lorenzo. Il sindaco era stato ascoltato lunedì scorso e aveva risposto alle domande del Gip.
La notizia è arrivata nella tarda mattina di oggi. Revoca della misura cautelare anche per Manlio Munafò, ex commissario della Città metropolitana di Palermo, difeso dall’avvocato Marcello Montalbano.
Pur ritenendo che alla luce degli interrogatori non tutti i passaggi dell’inchiesta siano stati chiariti dagli indagati, secondo i giudici non c’è il rischio di reiterazione del reato e dell’inquinamento probatorio, soprattutto perché non c’è l’attualità del reato contestato dalla Procura. Misura revocata anche per l’ispettore dei vigili urbani Domenico Chiappone e per gli altri dipendenti comunali.
Questa mattina era stata pubblicata la notizia secondo cui la Procura di Termini Imerese aveva dato parere negativo alla richiesta di revoca della misura cautelare dell’obbligo di firma a carico del sindaco di Bagheria. I legali del primo cittadino avevano chiesto al gip la revoca del provvedimento al termine dell’interrogatorio di garanzia ritenendo che il loro assistito avesse chiarito la sua posizione.