Salvo Ventimiglia, fratello di Giusy, scomparsa nel nulla da oltre 4 anni, quando aveva 34 anni, non si dà pace.
Della sua scomparsa chiede di sapere la verità. Qualunque essa sia. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Termini Imerese. Ma sembra essere ad un punto di stallo. Si teme sia finita in un brutto giro che l’abbia portata ad una tragica fine.
Della donna si è occupata spesso anche la trasmissione della Rai “Chi l’ha visto?”
“In questo ultimo anno di indagini -dice il fratello Salvo- abbiamo capito che non hanno capito nulla. La denuncia di scomparsa è stata redatta in maniera errata e superficiale. Attualmente non c’è nessuna novità.”
Adesso Salvo Ventimiglia ha scritto una lettera pubblica indirizzata alla sorella scomparsa: Giusy.
“Ti scrivo questa lettera pubblica per dirti che sono molto arrabbiato con te. Abbiamo vissuto insieme nella stessa casa per 31 anni, non abbiamo mai litigato, ci siamo sempre aiutati a vicenda, ci confidavamo sempre tutto, sono arrabbiato con te perché non ti sei confidata con me! Perché non mi hai chiesto aiuto? Perché ti sei lasciata trascinare in un brutto giro, da gente senza scrupoli che si è approfittata di te? Ti hanno manipolata. Ingannata e sicuramente anche fatto del male.”
Salvo continua scrivendo che “la Giusy che conosco io, non l’avrebbe mai fatto, Giusy mia sorella. Giusy non avrebbe mai fatto nulla di sbagliato né contro se stessa né contro la sua famiglia. Giusy non avrebbe mai lasciato il suo unico figlio da solo. Mi sento quasi in colpa, vado via di casa a 37 anni per proteggere una donna che sei mesi prima ha rischiato di morire per mano del suo ex. Oggi Lidia è la mamma dei miei figli. Ho protetto Lidia e non sono stato capace di proteggere mia sorella. Cara Giusy, nonostante tutto, io, ce la sto mettendo tutta per darti giustizia, ma sono convinto che dovremmo aspettare ancora tanto, se dovessero archiviare il tuo caso, noi ci opporremmo, nella speranza che le prossime indagini vadano per il verso giusto, in caso contrario, se ci sarà un rinvio a giudizio, dovremmo aspettare molto più tempo per darti giustizia, cara Giusy dammi la forza per continuare.”
Sul fronte dell’indagine la Procura indaga per omicidio. Ma poco trapela. Il pentito di mafia Benito Morsicato, bagherese, in un’intervista a “Chi l’ha visto?” ha detto che conosceva la donna e che era finita in qualche brutto giro di prostituzione.
Il nome dell’indagato invece è coperto dal segreto istruttorio.
L’inchiesta è condotta dalla Procura di Termini Imerese. Il Pm che sta portando avanti le indagini è Carmela Romano.
Salvo ha spesso lanciato appelli anche al ministro della Giustizia sottolineando che troppi errori sono stati fatti in passato.
Giusy secondo molti era una brava ragazza, ma molto fragile.
Giusy Ventimiglia oggi avrebbe 38 anni. Era separata ed era madre di un ragazzo ormai adulto. Era uscita di casa intorno alle 7,30 del 13 novembre di 3 anni fa. Le ultime persone a vederla, seduta al bar vicino casa, sono stati dei conoscenti intorno alle 10,30. Aveva con sé la carta di identità e il cellulare, che poi risultarono spenti. La donna, un metro e cinquanta di statura, occhi azzurri, capelli biondi, il giorno della scomparsa indossava una mantella rossa, jeans, scarpe da ginnastica bianche e grigie. A Bagheria circola la voce che frequentasse diversi anziani o uomini sposati e che spesso venisse prelevata da un certo Giuseppe nella stessa strada di campagna in cui è stata avvistata per l’ultima volta. Si dice che si prostituisse.
Il fratello da tempo teme al peggio. Che la sorella sia morta da tempo. Adesso cerca la verità. Qualunque essa sia.