di Pino Grasso
Sta destando grande commozione in città la vicenda di un bambino di appena un mese e mezzo che, a causa delle condizioni economiche in cui versa la mamma, è stata affidata alla nonna materna.Ad assistere il piccolo, presso la sede di palazzo Butera delle suore delle «Figlie della carità» che da oltre 150 anni svolgono la loro attività caritativa e di assistenza, i volontari di Maria della medaglia miracolosa, i giovani del volontariato vincenziano e soprattutto del Centro aiuto alla vita che accudisce una trentina di mamme con i loro piccoli. Il Cav opera infatti, a palazzo Butera da 20 anni ed offre nel silenzio, un supporto sia economico che psicologico alle donne che sono in difficoltà nel portare avanti la propria gravidanza o dopo che il bambino è nato.L’associazione diretta da Maria Concetta Domilici, oltre ad offrire aiuto in termini materiali, quali alimenti per neonati, corredino e quant’altro necessita ad un bimbo appena nato, si adopera per fornire anche consulenza medica, psicologica, legale e sociale, assistenza ed aiuto domiciliare in particolari casi di disagio.
“Se volessimo fare una statistica – afferma la presidente – potremmo sicuramente affermare che circa 340 bambini sono stati salvati e aiutati durante il primo anno di vita. Inoltre, numerosi sono stati quelli sostenuti attraverso la stesura di Progetti Gemma e Progetti Vita, che consistono nell’adozione a distanza e da vicino nei confronti di una mamma e del suo bambino”.
Inizialmente si era diffusa la notizia che il piccolo era stato abbandonato dalla mamma.
“Niente di più falso – dichiara suor Rosa Provenzano – il problema è che la mamma ha altri sei figli il più grande dei quali ha 10 anni, che sono già stati dati in adozione dagli assistenti sociali perché la donna versa in precarie condizioni economiche. Il piccolo appena nato in ospedale dopo 15 giorni è stato affidato alla nonna materna. Purtroppo questa ragazza è stata sfortunata perché non è stata accompagnata bene durante la sua vita”.
Il piccolo giornalmente viene portato dalla nonna, che abita a pochi passi dalla sede di palazzo Butera, ed è stato lì che i volontari si sono immediatamente dati da fare per assicurare il necessario.
“L’altro giorno mentre parlava con alcune persone – aggiunge suor Rosa – alcuni volontari si sono immedesimati e vedendo il piccolo in un passeggino non idoneo, in dieci minuti ne hanno recuperato un altro più comodo e confortevole”.
La notizia del piccolo bisognoso di aiuto si è subito diffusa attraverso i social network e la comunità bagherese ha iniziato una gara di solidarietà e di mobilitazione.
“Per il momento, il bimbo sta ricevendo latte a sufficienza – afferma la volontaria Ambra Camilleri – nei prossimi giorni, con un confronto diretto con le suore, faremo presente se occorre altro”.
§Gli animatori del gruppo dei volontari in questi giorni hanno accudito il piccolo facendo anche il bagnetto, mentre altri si prodigano a cercare altri aiuti.
“Ho avuto notizia dalla Milizia dell’Immacolata che la famiglia è aiutata dalle suore – dichiara Marianna Tomasello – come tante famiglie del nostro territorio. È bello vedere tanta solidarietà». «Io e mia sorella siamo già andate a portare il nostro contributo a palazzo Butera – dice pure Tiziana Valdes – chi volesse contribuire ad aiutare il piccolo può farlo portando l’occorrente alla superiora suor Imma”.
Occorre latte liquido Plasmon 1, pannolini misura 4/9 kg, salviettine e vestitini della misura 3/6 mesi».