Uno dei suoi sogni è diventato realtà. Josè Ferrera, giovane bagherese, 20 anni, affetto dalla sindrome di Down, ha infatti firmato nei giorni scorsi 2 contratti di lavori con altrettanti ristornati-pizzerie bagheresi.Si tratta dei locali “Colapisci” di Aspra e “Bistrot 144” di Bagheria.
Josè lavorerà part time in entrambe le attività, per due volte la settimana.
Il ragazzo ha studiato presso la scuola alberghiera di Palermo.
Ha svolto alcuni stage formativi e dopo lunghi mesi estenuanti, ha convinto i titolari dei due locali che lo hanno accolto per la sua abilità professionale. Evento più unico che raro.
Josè vive con la famiglia: il padre Carmelo, ex commerciante, 56 anni, la mamma Giulia rappresentante commerciale e la sorella Morena di 15 anni.
“Josè ha doti straordinarie -racconta felice la mamma Giulia- la sua disabilità non è mai stato un punto di arresto per lui, ma un punto di partenza per lottare contro tutto e tutti”.
Della sua vita Josè ha sempre detto di non essere disabile. Ma di essere solo un po’ lento.
La sua vita, inevitabilmente, non è stata semplice. Forse più per le barriere mentali che gli altri hanno eretto che per le sue reali difficoltà. E’ stato sempre sostenuto dai genitori che non gli hanno tarpato le ali e rinchiuso in una campana di vetro, come forse avviene in casi simili.
Josè può vantare numerosi traguardi prestigiosi.
Nel 2015 ha vinto il campionato italiano di taekwondo riservato ai ragazzi disabili e ha anche vinto il concorso “interno di sala” alla scuola professionale alberghiera di Palermo.
Si è anche classificato al quarto posto al concorso nazionale barman e sala.
Ha partecipato ad uno stage promosso dall’associazione “Terra nelle nostre mani” presso Bistrot 144.
Ha quindi preso parte ad alcuni stage lavorativi a Bagheria.
“E’ stato accolto con entusiasmo dai titolari -continua la mamma Giulia- chi lo conosce non può che innamorarsene.”
Ha anche partecipato ad alcuni progetti con altri ragazzi down in altri locali, fra cui Bistrot 144.
Josè ha dimostrato nel corso degli anni di avere una marcia in più, facendo della sua diversità la sua forza.
La mamma ci tiene a sottolineare che i contratti di lavoro sono stati sottoscritti non perché a qualcuno ha fatto tenerezza, ma per le sue doti umane e professionali.
Josè non sta nella pelle per i traguardi raggiunti.
Si appresta ad intraprendere la sua vita professionale con impegno e serietà, anche se culla dentro di sè un sogno ancora più grande.“Il mio sogno -dice con una punta di imbarazzo- è gestire un ristorante tutto mio a Bagheria”.
Il ristorante, nelle intenzioni del giovane, si chiamerà “il sogno di Josè”.
Un traguardo impegnativo ma non impossibile da raggiungere.
Sarebbe il primo locale a Bagheria gestito da un giovane “speciale”.
E sarebbe un successo per tutta la comunità bagherese.