Uno scricciolo di donna intinto nel dolore.
Ecco cos’è oggi Iana Brancato, 48 anni, ausiliare in ospedale a Termini Imerese.
Iana è la mamma di Roberta Siragusa, la ragazzina di 17 anni morta nella notte fra il 23 e 24 gennaio scorso nelle campagne di Caccamo. Venne trovata in fondo ad un burrone, con gran parte del corpo bruciato.
Per la morte della ragazzina è in carcere da 10 mesi il fidanzato, che non ha mai confessato l’omicidio. Fu lui a fare ritrovare il corpo della ragazza alle forze dell’ordine, la mattina del 24 gennaio. Ha raccontato che Roberta al culmine di una lite si sia suicidata. Ipotesi alla quale nessuno crede.
Incontriamo Iana nella sua casa, molto accogliente, nella parte alta di Caccamo. Tutto parla di Roberta. E come non potrebbe essere così. Ci sono foto, oggetti, le scarpe di danza, quadri e ricordi. Tanti ricordi.
Mamma Iana non ha più lacrime da versare. Sorride a stento.
Con lei ci sono il marito e l’altro figlio, Dario, di un anno più grande di Roberta.
Iana racconta di quel maledetto giorno. Tiene gli occhi abbassati. Ricordare fa male.
“Ci eravamo addormentati. Abbiamo visto che non era rientrata. Abbiamo fatto delle telefonate. Ci avevano detto che era stata da amici. Ma nessuno sapeva cosa fosse accaduto dopo. Nel frattempo abbiamo sentito passare delle ambulanze. E purtroppo si è avverata l’ipotesi peggiore.”
Sorvoliamo sull’aspetto giudiziario. Ci saranno gli inquirenti e un processo a chiarire tutto.
Mamma Iana ricorda la figlia come una ragazza bella e solare. A volte parla di lei al presente.
“Roberta è sempre qui con noi. Era un vulcano. Un peperino. Amava cantare e ballare. Voleva viaggiare e conoscere il mondo. Voleva andare a Roma. Ce la porterò io. Terrò alto il suo nome”.
Anche la sua camera è rimasta immutata. Tutto è rimasto cristallizzato a quel maledetto 23 gennaio. Ci sono foto, poster, oggetti.
“Cambio le lenzuola ogni settimana -racconta Iana- Roberta vive.”
Lo scorso luglio è stato anche celebrato il diciottesimo compleanno di Roberta.
“E’ stata una bellissima festa -dice Iana- C’erano tutti i suoi amici.”
Fra i suoi sogni anche quello di conseguire la patente di guida e acquistare una Fiat 500. Piccoli desideri spezzati.
Iana mostra fiera un modellino di una 500. “Roberta ha avuto la sua macchina.” Mostrandola fiera dice: “Eccola”.
Per i primi sei mesi ha vissuto raggomitolata nel suo dolore. Seduta sul divano di cucina con in mano la foto della sua bambina. Poi, ha deciso di uscire fuori e raccontare al mondo l’amore che sua figlia aveva per la vita.
Ha deciso di andare in giro e parlare di Roberta. Lo farò con il sorriso sulle labbra. Anche perché di lacrime da versare non ne ha più.