E’ stata definitivamente archiviata la vicenda di Salvatore Colletta e Mariano Farina, i due ragazzini, scomparsi nel nulla il 31 marzo del 1992 a Casteldaccia che all’epoca dei fatti avevano rispettivamente di 15 e 12 anni.
Il giudice per le indagini preliminari ha infatti accolta la richiesta dei Pm Francesca Mazzocco e Mariza Sabella e ha posto fine al caso.
L’inchiesta si era riaperta 2 anni fa con la notizia secondo la quale i due ragazzini sarebbero stati murati in un muro di cinta di un’abitazione di Bagheria.
Ad alzare un velo sulla vicenda era stato un uomo, ignote le sue generalità, chiamato quella notte a sbarazzarsi dei corpi dei due ragazzini.
Ma anche le successive indagini non portarono a nulla di concreto.
Sembrano più concrete le voci secondo cui Salvatore e Mariano il giorno della scomparsa erano entrati in una villetta di un mafioso della zona e avrebbero visto qualcosa che non dovevano vedere.
Nelle ville sul lungomare di Casteldaccia, abitate da boss del calibro di Masino Spadaro, Michele Greco e Filippo Marchese, Bernardo Provenzano radunava i capimafia per stabilire le strategie della mafia.
Casteldaccia si trova nel cuore della provincia palermitana che per due decenni ha protetto la latitanza del padrino corleonese.
Non è escluso che i due ragazzini si siano imbattuti in qualcosa che non dovevano vedere.
La famiglia Farina, dopo la scomparsa del figlio, ha fatto le valigie per andare a vivere negli Stati Uniti. I Colletta sono rimasti a Casteldaccia. In casa loro la morte del figlio è un’ipotesi che nessuno ha mai preso in considerazione.
In questi 23 anni sono arrivate decine di segnalazioni, la maggior parte anonime, che legavano la scomparsa al mondo dei nomadi. Sono spuntati sedicenti conoscitori della verità che hanno portato la famiglia Colletta fino a Bologna per riabbracciare il figlio.
Di certo c’è che dei due ragazzini non si hanno più traccia da 23 anni e che i genitori hanno battuto in lungo e largo l’Italia, ma anche l’Europa, alla ricerca disperata dei bambini.
Molte le trasmissioni televisive che se ne sono occupate, senza però raggiungere un risultato utile.
Dopo 23 anni arriva l’archiviazione su una storia sulla quale forse non si farà mai luce.