I proprietari della casa maledetta, dove sono morte 9 persone, lo scorso 4 novembre, in contrada Dogali Cavallaro a Casteldaccia, per l’esondazione del fiume Milicia, sono stati iscritti nel registro degli indagati.Si tratta di Antonino Pace e Concetta Scurria.
Il provvedimento è del procuratore Ambrogio Cartosio e dal Pm Luisa Vittoria Campanile. I due coniugi sono difesi dall’avvocato Marco D’Alessandro.
“Bisogna vedere se sono state individuare le responsabilità -dice l’avvocato- noi siamo a disposizione. Speriamo in una giustizia equa. Sono molti gli attori di questa vicenda”.
Secondo la procura i coniugi avevano dato la casa in comodato d’uso alla famiglia Giordano senza specificare che sulla casa pendeva l’ordinanza di demolizione per abusivismo edilizio.
Nel corso di una conferenza stampa tenuta qualche giorno dopo la tragedia i proprietari della casa raccontarono la loro realtà.
Antonio Pace, operatore sanitario all’ospedale Policlinco di Palermo disse di essere dispiaciuto e disperato.
“Se avessi saputo una cosa del genere -disse- non avrei mai permesso a nessuno di vivere in quella casa. Ci viveva mio figlio. Sto male, sono troppo disperato. Avevo permesso a Giuseppe di abitare in quella casa in segno di amicizia, perché aveva fatto dei lavori: aveva sistemato le zanzariere e insieme agli altri residenti della zona ha pagato per la pulizia del fiume. Non sono un mostro, voglio abbracciare Giuseppe”.
I coniugi vivono a Palermo e avevano quella casa nel territorio di Casteldaccia, costruita abusivamente e per la quale c’era una sentenza definitiva di demolizione disposta nel 2010.