Il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, con un decreto firmato ieri, ha dichiarato cessata la sospensione dalla carica di primo cittadino del sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto che torna al suo posto.
Il provvedimento è stato preso dopo l’ordinanza del gip del Tribunale di Termini Imerese, che ha annullato la misura coercitiva che era stata presa nel gennaio scorso.
Di Giacinto era finito agli arresti domiciliari nel dicembre 2019 nell’ambito di un’inchiesta su casi di corruzione al Comune.
Di Giacinto, come si ricorderà, era finito coinvolto in un’inchiesta sfociata il 5 dicembre 2019. Il sindaco finì agli arresti domiciliari e con lui vennero indagati altri amministratori, il vice sindaco Giuseppe Montesanto e l’assessore Marilena Tomasello, oltre una funzionaria del Comune, Rosalba Buglino e un geometra, Salvatore Merlino.
Erano a vario titolo accusati di corruzione, abuso d’ufficio e falso materiale ideologico.
Nel mese di marzo del 2020 la misura cautelare per il sindaco era stata revocata ed era tornato al suo incarico istituzionale. Ma nel gennaio scorso venne sottoposto al divieto di dimora nel comune di Casteldaccia.
Nei giorni scorsi il gruppo consiliare Ritrovare Casteldaccia anche a nome del PD ha ufficialmente comunicato di avere presentato una la mozione di sfiducia per l’amministrazione comunale guidata da Giovanni Di Giacinto.
“Il paese vive un grave momento di difficoltà economica politica e sociale, da diversi mesi senza sindaco e senza una guida in un clima politico sempre più fatto di insulti infamanti di scontro verbale.
Abbiamo chiesto che si ponga fine a a questa esperienza amministrativa. Rassegnare le dimissioni prima, sarebbe stato, come già chiesto ,un gesto doveroso ed un segnale importante, ma visto il silenzio di questi mesi, presenteremo la mozione di sfiducia invitando sin da subito i consiglieri comunali a firmare l’importante atto e predisponendosi per presentare anche unilateralmente le proprie dimissioni.”