Il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto è stato completamente scagionato dall’inchiesta giudiziaria in cui era coinvolto.
Oggi il gup di Termini Imerese nell’indagine preliminare ha emesso la sentenza di “non luogo a procedere”.
Con Di Giacinto esce dal processo anche l’ex assessore Marilena Tomasello.
Il sindaco Di Giacinto ha commentato l’assoluzione con un post su facebook limitandosi a dire “Grazie all’intera Comunità di Casteldaccia per la solidarietà e la fiducia manifestata in questi mesi.”
Al termine dell’udienza preliminare, il giudice oltre che per Di Giacinto (difeso dagli avvocati Nino Zanghì e Pietro Siragusa) e Tomasello (assistita dall’avvocato Salvatore Sansone), accusati di corruzione, ha disposto il non luogo a procedere anche per Antonino Amato, Valentina Tomasello, Marianna Rosalia Cirone, Pietro Guzzo e pure per un’azienda, la Fisma srl. Gli unici ad essere stati rinviati a giudizio, ma non per tutte le contestazioni mosse dalla Procura, sono il vicesindaco Giuseppe Montesanto, la funzionaria comunale Rosalba Buglino, il geometra Salvatore Merlino (anche loro erano stati arrestati) e Giovanni Corrao: il processo inizierà il 6 ottobre davanti al tribubale di Termini.
Di Giacinto era finito agli arresti domiciliari nel dicembre 2019 nell’ambito di un’inchiesta su casi di corruzione al Comune.
L’inchiesta era sfociata il 5 dicembre 2019. Il sindaco finì agli arresti domiciliari e con lui vennero indagati altri amministratori, il vice sindaco Giuseppe Montesanto e l’assessore Marilena Tomasello, oltre una funzionaria del Comune, Rosalba Buglino e un geometra, Salvatore Merlino.
Erano a vario titolo accusati di corruzione, abuso d’ufficio e falso materiale ideologico.