Si sono concluse le indagini per l’omicidio della giovane di Misilmeri, Sara Campanella, 22 anni, uccisa da Stefano Argentino il 31 marzo scorso.
I magistrati si preparano a chiedere il giudizio immediato per il giovane.
Sull’arma usata, pare un coltello mai ritrovato, il difensore apre a nuove piste: “Il fatto che l’indagato abbia occultato l’arma è solo una delle tante ipotesi, quella più facile per parte avversaria. Il ritrovamento o meno dell’arma non rappresenta di certo una svolta per le indagini: Argentino è già reo confesso. Il tutto sarebbe solo frutto di curiosità mediatica, irrilevante ai fini d’indagine. I processi si fanno in Tribunale, nelle aule in cui si deve acclarare la responsabilità sulle risultanze probatorie”, precisa l’avvocato Cultrera.”
Nel frattempo Argentino ha interrotto lo sciopero della fame e prosegue la sua detenzione. Il caso ha suscitato forte attenzione mediatica e sociale soprattutto per la brutalità del delitto: la vittima, Sara Campanella di 22 anni, studentessa originaria di Misilmeri, è stata uccisa a Messina dove frequentava lo stesso corso universitario dell’imputato.