di Federica Colletta
Il giudice Stefania Gallì ha emesso la sentenza di condanna nei confronti di Francesco La Russa: ergastolo.
La sentenza è arrivata intorno alle 16,30.
Si è dunque concluso il primo grado svolto con rito abbreviato dinanzi al Gip presso il Tribunale di Termini Imerese, del processo a carico di Francesco La Russa rinviato a giudizio per duplice omicidio avvenuto il 18 settembre del 2015. La Russa uccise nella cava Giardinello, a Trabia, Gianluca Grimaldi, 39 anni, direttore tecnico e il bagherese Giovanni Sorci, capo cantiere, di 56 anni (entrambi sotto nella foto).
La Russa avrebbe compiuto il duplice omicidio perchè, a suo dire, era stato licenziato ingiustamente ed era in gravi difficoltà economiche. Sarebbe questo il movente che avrebbe armato la mano dell’uomo.
L’imputato riteneva le due vittime responsabili del suo licenziamento. In realtà, non si trattava di licenziamento ma di mobilità, tanto che continuava a percepire una sia pur ridotta mensilità.
All’udienza di venerdì 20 maggio, gli avvocati hanno svolto le proprie difese a seguito della requisitoria del pubblico ministero Giacomo Brandini.
Hanno preso parola rispettivamente l’avvocato Lo Re, costituitosi parte civile per la famiglia Grimaldi, l’avvocato Antonio Busuito per Benedetta Maria Sancataldo e l’avvocato Rosa Maria Sciortino per i figli Emanuele e Giuseppina Sorci e gli avvocati Sanfilippo e Sorci per la difesa dell’imputato La Russa.
Il Pubblico Ministero, unitamente ai difensori delle parti civili, hanno chiesto la pena dell’ergastolo per il La Russa.
È stata ritenuta sussistente l’aggravante della premeditazione, è stata revocata la patria potestà e interdetto dai pubblici uffici. Nessuno sconto di pena per l’uomo.