Aveva denunciato falsamente di essere stata vittima di una rapina; per questo era stata denunciata per l’ipotesi di simulazione di reato e rinviata a giudizio. La donna è stata dichiarata non punibile e per lei i guai giudiziari sono finiti.
Protagonista di questa storia L.R., una casalinga di quarant’anni, ludopatica, di Ficarazzi, che dopo aver speso i propri soldi per giochi online e videopoker, si era recata presso la stazione dei Carabinieri di Ficarazzi per denunciare una falsa rapina.
R.L. ha dichiarato ai carabinieri di essere stata rapinata da due uomini a bordo di un motociclo, dopo aver prelevato 1000,00 euro presso l’ufficio postale di Ficarazzi.
I rapinatori, senza scendere dal motociclo, le avrebbero, a suo dire, strappato dalle mani la borsa dove conteneva, oltre ai documenti personali, la somma di denaro appena prelevata.
Una volta formalizzata la denuncia, i militari dell’Arma hanno quindi dato avvio alle indagini e dopo aver visionato le telecamere presenti in zona, hanno appurato che la paventata rapina fosse in realtà del tutto inventata.
Dalla visione dei filmati, infatti, hanno notato la donna con la propria borsa, percorrere tranquillamente la strada verso la propria abitazione.
La giovane casalinga nelle successive 24 ore, ravvedutasi, si è presentata alla stazione dei carabinieri raccontando che in realtà la rapina non era mai avvenuta e porgendo le proprie scuse, ha chiesto aiuto per la patologia dalla quale è affetta: la ludopatia.
In sede di discussione il Pubblico Ministero ha chiesto una pena di 10 mesi di reclusione, ma la difesa, curata dall’avvocato Raffaele Delisi, ha spiegato che la propria assistita, presentandosi nelle successive 24 ore in Caserma, ha dimostrato un sincero ravvedimento e che si è trattato di un episodio isolato dovuto al disagio per la patologia che affligge la giovane.
Il Giudice monocratico del Tribunale di Termini Imerese, Dott.ssa Turrisi, in sede di decisione ha apprezzato il ravvedimento della signora e ha dichiarato la non punibilità della donna per essere il fatto di particolare tenuità.
“Le esigenze di Giustizia -ha detto l’avvocato Delisi- imponevano di valorizzare il comportamento resipiscente e non abituale della giovane imputata. Proprio questi elementi hanno consentito l’applicazione dell’istituto, di recente introduzione, della non punibilità per particolare tenuità del fatto.”