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martedì 23 Aprile 2024

martedì 23 Aprile 2024

Gianluca Calì: “un pentito ha detto che doveva farmi un attentato”

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4 minuti

di Martino Grasso

Un pentito della cosca di Bagheria chiama al telefono un imprenditore e gli racconta che aveva una pistola pronta per un’azione intimidatoria contro il suo autosalone ad Altavilla Milicia e un’altra l’aveva consegnata ad una persona di Milano.
A rendere pubblico l’inquietante episodio è proprio l’imprenditore, Gianluca Calì attraverso i social.
Il pentito, di cui non si vuole rendere noto il nome per non inficiare l’indagine, ha chiamato al telefono l’uomo qualche giorno fa.
“Sono scosso -racconta Calì- c’era una pistola calibro 45 con 7 proiettili autoesplodenti pronta per essere usata ad Altavilla Milicia, ma grazie ai carabinieri che sono arrivati prima questo progetto è stato sventato.Un’altra cosa ancora più terrificante è sapere che a Milano c’è una pistola Beretta nella disponibilità di chi mi potrebbe volere male, pronta per essere usata.”
Calì racconta di avere riferito tutto ai carabinieri che hanno aperto un’inchiesta per verificare l’attendibilità della storia.
“Sono felice di essere sbirro -dice- e grazie di cuore ai carabinieri e alla direzione distrettuale Antimafia di Palermo per il loro impegno e professionalità.”
L’attentato non si sarebbe concretizzato perché nel frattempo il malavitoso è stato arrestato e dopo qualche mese ha iniziato a collaborare con la giustizia.
Calì ha riferito che l’uomo o avrebbe cercato e raccontato direttamente l’episodio di cui era protagonista.
“Per fortuna  -aggiunge Calì- lo Stato è arrivato prima dei criminali”.
Gianluca Calì vive fra Altavilla Milicia e Milano.
Attraverso il suo avvocato presenterà una denuncia allegando anche la registrazione della telefonata.
“Il pentito -continua- mi ha contattato prima attraverso i social e poi mi ha chiamato al telefono. Mi ha detto che ha voluto raccontarmi la storia perchè ha stima verso la mia persona. Mi ha detto che finora non lo aveva raccontato a nessuno semplicemente perchè nessuno glielo ha chiesto.”
Saranno gli inquirenti a cercare di fare piena luce sull’episodio.
Gianluca Calì è stato vittima di numerose minacce e un attentato incendiario nel marzo del 2011 ai danni del suo autosalone quando era a Casteldaccia.
In quell’occasione vennero distrutte dal fuoco 5 macchine.
Fu costretto a trasferirsi ad Altavilla Milicia dove però le minacce sono continuate.
Lui ha deciso di denunciare ogni piccolo episodio, consapevole del fatto che l’unica strada percorribile è la denuncia.

 

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