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giovedì 25 Aprile 2024

giovedì 25 Aprile 2024

I cunti di Sicilia. “Sentirsi a casa” di Anna Citta

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4 minuti

Sentirsi a casa è un’espressione comune che spesso sentiamo dire.
Tutti abbiamo l’intuizione di cosa essa significhi. Ma riflettendo su questo tema mi sono chiesta: come si dice il fatto di non sentirsi a casa? Sentirsi spaesati penso sia la risposta giusta. Significa non avere un paese e dunque non avere un paesaggio.

Sentirsi a casa è sientiri i ciavuri che ti appartengono, le voci, i suoni. Più terribili di tutti sono gli odori, indimenticabili, che riportano in vita i ricordi. Vi è mai capitato di sentire un ciavuru di un qualcosa che poi ha riportato alla mente un ricordo, una persona, un pensiero? Avuogghia se capita! Ieri al mare c’erano degli italo/americani che raccontavano dei loro viaggi.
Ogni volta che scendono dall’aereo sentono il ciavuru della loro terra. Ciavuru di gelsomini, aranci, limoni, zagare e profumi della natura intorno. Ecco anch’io li sento e questa cosa mi capita ancora di più quando scendo ai lannari. Persino u scaluni i Maria puliziatu con sapuni muòddu risveglia in me ricordi incredibili. Basta un scalunièddu per riaffiorare ricordi di quando ero bambina. Si avvicinava la festa e c’era ciavuru unnegghiè. Strati asfaltati, fimmini chi catina a puliziari marciapiedi e scaluni, tutto doveva essere lustru e pulito perché arrivavano i forestieri e i miricani. Lenzuola stese al vento, uno spettacolo vederli svolazzare, ciavuru nell’aria di fresco e pulito. Vuciuliziu nne strati, tutti a comprare i muluna gialli per la festa. Ogni cosa comprata bisognava aspettare la festa per mangiarla. Pure i vestiti facievanu  sta fini. Il giorno della festa tutto era nuovo e profumato. Ecco picchì si rici: odorare di festa. Chistu é il mio orizzonte, il luogo dove ritorno, e lo farò sempre. Questo è un bel posto per me dove ritrovo il mio passato e la mia continuità. Voglio citare un pensiero che mi sta molto a cuore, un pensiero di Dacia Maraini. In poche parole ha descritto cos’è la Sicilia per lei: “Quegli odori di alga seccata al sole e di capperi e di fichi maturi non li ritroverà mai da nessuna parte; quelle coste arse e profumate, quei marosi ribollenti, quei gelsomini che si sfaldano al sole.” 
Baciamu li manu! 

Anna Citta è una docente di Lingua e Letteratura Inglese. Vive a Porticello, un piccolo borgo marinaro. Ha due grandi passioni: il mare e il dialetto siciliano. Da circa 10 anni Si interessa di tradizioni popolari e di detti tipici del nostro dialetto, usi e costumi, proverbi e altro. Il suo è uno studio senza fine, una grande passione che coltiva nel tempo libero. Pensa che studiare una lingua sia il modo giusto per entrare nella vita della gente, per capire i sentimenti di un popolo e il loro modo d’essere, per sentirne gli odori, i sapori e conoscere il dolore della gente. Per questo ama la Sicilia e la sua sicilianità.

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