Ricorre il 5 maggio 1960 l’anniversario dell’uccisione di un giornalista. La mafia infatti uccise il corrispondente di Termini Imerese, del giornale l’Ora di Palermo, Cosimo Di Cristina.
Cosimo Cristina a 25 anni, vantava numerose collaborazioni con testate italiane. Figlio di un ferroviere e di una casalinga, voleva dimostrare di essere capace di un vero e proprio salto di classe.
Cosimo, aiutato dall’amico Giuseppe, fonda un giornale dove scrive di mafia «senza peli sulla lingua».
Pochi mesi dopo, il 5 maggio 1960, viene ritrovato morto lungo i binari della ferrovia.
Il caso viene archiviato in fretta: suicidio. Rimangono però tutti dubbi sulla scomparsa improvvisa e sulle condizioni di ritrovamento del cadavere, pieno di lividi inspiegabili con il travolgimento di un treno. Giuseppe Rizzo si tiene i dubbi per sé fino al giorno in cui i giornali pubblicano la fotografia dell’eroico Vicequestore Mangano, protagonista dell’arresto del boss Luciano Leggio, detto Liggio.
A Cosimo Di Cristina, la bagherese Francesca la Mantia ha dedicato il libro “Un uomo senza paura”.
Il libro parla della storia di Cosimo Cristina, il primo giornalista “suicidato” dalla mafia.