di Giuseppe MartoranaIl 24 giugno ricorre il 1° Centenario della morte del nostro concittadino Ciro Scianna, caduto da eroe sul Monte Asolone, durante la parte finale le 1° conflitto mondiale. Medaglia d’oro al valor militare.
Nasce a Bagheria il 15 marzo 1891 da Michele, villico, e da Paola Rizzo. La Medaglia d’Oro gli fu conferita, “motu proprio” del re, il 30 agosto 1918, due mesi e 8 giorni dopo il suo sacrificio sul Monte Asolone. Questa la motivazione: “Soldato di altissimo ardimento, in aspra battaglia, sotto un micidialissimo tiro di fucileria e mitragliatrici nemiche e fra tragiche lotte corpo a corpo, portava con irresistibile slancio lo stendardo del battaglione d’assalto alla testa delle ondate, infiammando i compagni entusiasti del suo coraggio. Sulla vetta raggiunta, colpito in pieno petto, cadeva nell’impeto della sua superba audacia, dando al tricolore l’ultimo bacio e alla Patria l’ultimo pensiero col grido Viva l’Italia”.
Il 7 aprile 1919, la nostra Giunta comunale
… Ritenuto veramente doveroso rendere speciali e solenni onoranze a Ciro Scianna, ardito fra gli arditi, che sul Monte Asolone, compiendo gesta leggendarie e spirando avvolto nel tricolore, con l’ultimo pensiero rivolto alla Patria, ebbe concessa da S. M. il Re la suprema onorificenza al valor militare;
interprete sicura dei sentimenti della cittadinanza che unanime rammenta commossa i suoi gloriosi morti per la grandezza dell’Italia nostra, con votazione unanime
delibera
tributare solenni onoranze alla memoria dell’eroico Ciro Scianna da celebrarsi domani 20 aprile nella piazza Madrice con invito alla madre, a cui saranno consegnate le tre medaglie (bronzo, argento, oro) conquistate sui campi di battaglia.
Far collocare nella sala consiliare una targa in marmo contenente la magnifica epigrafe dettata dal nostro poeta Virgilio La Scola per una pergamena, omaggio del comm. Scialabba alla madre dell’Eroe Scianna, che è la seguente:
Il XV maggio e il XIV giugno MCMXVIII
Ciro Scianna
del IX Battaglione d’Assalto Fiamme Nere
fulminea abbagliante meteora
di forza e ardire
col siculo incitatore impeto
le procellose schiere trascinando
sorprese nelle raffiche di ferro e fuoco
la fucina della vittoria
rutilante fantasima di guerra
il XXIV Giugno
per una via di vertigine
di là da le contese insuperate vette
dell’Asolone
l’italica bandiera a vol sfrenando
in un ruggito di trionfo di celi
procombea
col diquarciato petto e il maschio volto
protesi contro il nemico
coronato di fiamme di strage e di terrore
sereno
su la dischiusa piaga
il balenante vessillo de la Patria
leoninamente impresse
lo ribaciò
v’accrebbe coll’eroico sangue il suo fulgore
avvinto ad esso
irruppe ne l’eternità de la gloria.
* * *
Bagheria
superbamente memore il XX Aprile MCMXIX
all’augusta madre di tanta prole
l’aurea medaglia a Lei dal Re concessa
con pietoso devoto animo
affida.
Durante la medesima seduta, la Giunta, presieduta dal Sindaco avv. Silvestre Galioto, deliberò di dedicargli la via Corsa Vecchia (a cussa vecchia), così denominata già nel Settecento.
Per il 90° anniversario della sua morte, sulla cima del monte Asolone (Grappa), il 22 giugno 2008, su iniziativa della gente locale, fu scoperta una targa lapidea in onore dell’Eroe, realizzata manualmente da Massimiliano Ursini, utilizzando pietra carsica di Aurisina. In apertura della cerimonia il picchetto storico della F.N.A.I. (Federazione Nazionale Arditi d’Italia) di Trieste effettuò l’alzabandiera cui seguì la lettura della testimonianza scritta dal ten. Alberto Businelli, testimone oculare dei fatti che accaddero quel giorno durante l’epico assalto che vide il sacrificio supremo dell’Ardito Scianna. Furono lette le motivazioni delle tre medaglie (argento, bronzo e oro) attribuite al caduto in soli due mesi di aspro combattimento sulle cime del col Moschin e del monte Asolone (maggio-giugno 1918) e una piccola corona d’alloro è stata deposta sopra la targa lapidea, in onore a Scianna e a tutti gli arditi che combatterono e morirono per la Grandezza d’Italia.
In quell’occasione l’assessore veneto Massimo Giorgetti dichiarò: “Mi piace oggi rammentare l’episodio accaduto il 24 giugno 1918 sul monte Asolone dove trovò la morte uno degli Arditi più grandi d’Italia, caduto in battaglia baciando il Tricolore e al grido di Viva l’Italia. Per questo, vorrei ricordare a qualche “Pro loco della politica” che se l’Ardito siciliano avesse avuto in mente una piccola patria regionale, anziché l’Italia nella sua Unità, sicuramente non sarebbe venuto a combattere e a morire al Nord”.
Nella città di Palermo gli è stata dedicata l’omonima Caserma e una via nel quartiere Tribunali-Castellammare.
Il preside del Regio Ginnasio Antonio Martino, nel 1925, gli intitolò un’aula del Palazzo Municipale “Ugdulena” dove allora funzionavano le cinque classi ginnasiali
Il suo nome è presente anche nella stele dedicata ai decorati di Palermo e provincia, innalzata al Giardino Inglese, a cura dell’Istituto del Nastro Azzurro.
Diversi articoli molto significativi sono stati dedicati al nostro Eroe dalla stampa cittadina e particolarmente dal Mattino di Sicilia, da L’Ora e dal Giornale di Sicilia. Quest’ultima testata pubblicò diversi pezzi a firma del nostro Giuseppe Verdone, meglio conosciuto come Peppino. Una descrizione molto toccante è quella che Filippo Cuffaro dedicò a Ciro Scianna in “Volti Bagheresi”, un volumetto edito nel 1934 in occasione della celebrazione dei primo Centenario della nascita del nostro comune, Centenario che in realtà doveva essere celebrato otto anni prima (1826-1926).
Il nostro grande scienziato Prof. Giuseppe Cirincione istituì al nome di Ciro Scianna una borsa di studio annua del valore di lire cinquemila da assegnare, mediante concorso, a un alunno di quinta classe maschile che avesse conseguito la licenza elementare con otto decimi in tutte le materie e che si fosse piazzato al primo posto tra tutti i partecipanti.
La prima edizione (1924) vide vincitore l’alunno Domenico Lo Galbo al quale fu assegnato il punteggio di 36 su 40. Nel 1925, si svolse anche la seconda edizione di detto premio, mentre non ho notizie per gli anni successivi, ammesso che i concorsi siano stati indetti. Nel 1929, tra l’altro, moriva prematuramente l’istitutore del premio.
Il nostro poeta Giovanni Girgenti gli ha dedicato una bella e commovente poesia che trascriviamo:
L’eroe dell’Asolone
Le rie mitraglie scorrono…A la valle
frastuoni cupi e bigie nuvolaglie:
ne l’aria mille brividi
di fiamme gialle…
Fu il dì di San Giovanni!
Marte gli diede i vanni
che adducono a le sfere de la gloria
e, cieca come il fato,
passò su Lui la raffica…
Fu il dì di San Giovanni!
In un estremo guizzo il suo pensiero
baciò i suoi cari
e i Lari che lo fecero soldato,
poi su gli Altari, macine
di sacre spighe umane,
piegò la fronte e la sua bocca livida
sfiorò la sua bandiera.
L’anelito dell’Ora: un fioco gemito!…
Fu quello un Vaticinio di Vittoria.
Baciò la terra rossa del suo sangue,
cercò la luce effimera del sole,
poi tese il labbro al bacio de la Gloria
e fra le Fiamme nere”
dischiuse gli occhi a nuove primavere.
Nei giorni scorsi, la Scuola Media “Ciro Scianna” ha tenuto una cerimonia commemorativa che ha coinvolto docenti e alunni.