E’ stata scarcerata Concetta Argento, moglie di Fausto Giacchetto, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti favori ai politici regionali, per avere grossi appalti.
La donna, che era stata arrestata, ha dichiarato di essere solo una casalinga e di non sapere niente degli affari del marito.
Ieri mattina il Gip Luigi PetrucCi ha revocato la custodia cautelare, accogliendo le istanze degli avvocati.
La donna ha l’obbligo di dimora a Santa Flavia e a Bagheria, paesi dove abita e gravita.
Intanto Fausto Giacchetto, attorno al quale ruota l’intera vicenda, si è difeso negando ogni colpa.
Secondo l’accusa si sarebbe appropriato di 15 milioni destinati all’ente di formazione Ciapi e avrebbe pilotato diverse gare d’appalto per la gestione della comunicazione dei grandi eventi siciliani.
Giacchetto, arrestato insieme a 16 tra ex assessori, politici e dirigenti regionali, ha risposto per 4 ore alle domande dei pm sostenendo, tra l’altro, che 11 dei 15 milioni dati al Ciapi sarebbero stati destinati all’assunzione di oltre 200 persone incaricate di collocare nel mondo del lavoro 1500 giovani, in realtà mai assunti. Il manager ha respinto le accuse di corruzione e turbativa d’asta. Giacchetto ha detto senza mezzi termini che l’idea che qualcuno possa averlo tentato di corromperlo o altro lo offende e che tutto quello che ha costruito è frutto delle sue doti manageriali. Tutte le sue idee e altro sono nate semplicemente dalle sue capacità e dalla sua bravura. Insomma, per il project manager tutto si sarebbe svolto in maniera assolutamente regolare. Alle domande dei pm ha risposto anche l’imprenditore Pietro Messina che avrebbe fatto qualche ammissione, mentre un altro imprenditore, Luciano Muratore, avrebbe sostenuto di avere regolarmente fatturato i servizi resi al Ciapi. Si è avvalso della facoltà di non rispondere invece l’esponente del Pid Domenico Di Carlo.