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venerdì 18 Aprile 2025

venerdì 18 Aprile 2025

Intervista esclusiva alla ministra Teresa Bellonova nei giorni scorsi a Bagheria

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9 minuti

di Stefania Morreale

Il numero di aziende agricole gestite da under 35 in Italia è aumentato negli ultimi 5 anni del 12%. Il primato per numero di aziende presenti sul territorio lo detiene la Sicilia, con più di 6000 imprese agricole guidate da giovani.

Nonostante questo dato positivo, le maggiori criticità riscontrate da chi vuole inserirsi in questo settore sono da imputarsi alla burocrazia lenta e contorta. Il Ministero ha in programma qualche intervento utile a snellire questo genere di pratiche?
“Non si tratta solo di snellire ma di sburocratizzare e semplificare. Queste ultime due sono parole chiave del Collegato agricolo su cui stiamo lavorando e che presenteremo già dalle prossime settimane. Semplificazione, competitività, qualità e tutela del consumatore, lavoro agricolo, pesca: questo il raggio d’azione. Agricoltura e agroalimentare possono essere eccezionali leve di futuro nel nostro Paese, la risposta al bisogno di lavoro, e lavoro qualificato soprattutto, delle nuove generazioni e delle donne, che considero le leve più straordinarie per l’innovazione su cui possiamo contare.
Le prime risposte già le abbiamo date con questa Legge di bilancio. Con “donne in campo”, ovvero mutui a tasso zero per le donne, di tutte le età, che vogliono investire in agricoltura, e con il sostegno alle start up giovanili: nei primi 24 mesi sarà lo Stato a farsi carico dei contributi previdenziali.”

In Italia, e anche in Sicilia, gli agricoltori stanno puntando molto sulla produzione bio, ottenendo già importanti riconoscimenti. Il Ministero promuoverà ulteriormente questa politica attraverso incentivi e finanziamenti?
“Con 80.000 aziende tra produttori, preparatori e importatori l’Italia vanta già adesso un primato in Europa per numero di operatori coinvolti. Allo stesso tempo i suoi 2 milioni di ettari di superficie investita coprono oltre il 15% della superficie agricola nazionale, posizionando il nostro Paese molto al di sopra della media UE. Dal 2010 ad oggi la crescita è stata rilevante, oltre 800.000 ettari, con un incremento di oltre il 70 % delle superfici e di oltre il 60 % in termini di crescita delle aziende. Sono convinta che vada approvata quanto prima la Legge sul biologico, che l’agricoltura biologica di qualità vada assolutamente sostenuta, come peraltro facciamo già con questa Legge di bilancio con cui istituiamo un Fondo di 4 milioni di euro per il 2020 e 5 milioni di euro a decorrere dal 2021 per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica.”

A causa dei sempre più frequenti sconvolgimenti climatici, anche gli agricoltori siciliani stanno vivendo un momento di crisi per l’elevata siccità. Ci sono misure o comunque progettualità sul tavolo del Ministero, in grado di rispondere alle esigenze degli agricoltori?
“La crisi climatica è ormai un dato evidente, e noi dobbiamo essere capaci di risposte strutturate e adeguate. In questo l’agricoltura, e quella italiana soprattutto, può rappresentare veramente una soluzione. È la ragione per cui diciamo che la sostenibilità deve essere contemporaneamente sociale, ambientale, ed economica, perché solo così, solo garantendo il reddito degli agricoltori, noi riusciremo ad impedire l’abbandono e lo spopolamento delle campagne, e favoriremo invece il ritorno alla terra. In questo, la gestione del rischio gioca un ruolo rilevantissimo. È uno dei pilastri fondamentali per dare concreta tutela del reddito  e se avanzeremo su questo fronte, tutta la nostra agricoltura potrà fare un passo in avanti verso la produzione di cibo sano, sicuro e sostenibile.
Stiamo pensando a una riorganizzazione del sistema, per passare a un vero e proprio sistema nazionale integrato di gestione del rischio in agricoltura, con un’azione congiunta tra Amministrazione centrale, Regioni e Province autonome con l’obiettivo di rafforzare l’intervento pubblico per gestire le conseguenze negative di rischi catastrofali. Stiamo riflettendo sull’istituzione di un Fondo di Mutualità Nazionale a tutela di tutte le aziende agricole italiane, per superare la sperequazione nella distribuzione delle risorse finanziarie fra territori e filiere produttive, consentendo a tutte le imprese agricole di avere una “rete di sicurezza” per la lotta ai cambiamenti climatici.Tutti temi che saranno concretamente affrontati nella Consulta climatica e per le priorità agricole che insedieremo nelle prossime settimane, dove costruiremo il Piano strategico dei prossimi 10 anni.”

Contrariamente a quanto succede nel settore agricolo, per quanto riguarda il settore della produzione ittica siciliana non è possibile parlare di un incremento di alcun tipo. Inoltre, la concorrenza dei pescatori nord africani rende ancora più complessa la situazione. Quali programmi e incentivi pensa di proporre il Ministero per risollevare il settore ittico? Esistono agevolazioni per i giovani che desiderano lavorare in questo settore?
“Intanto va sottolineata l’importanza della marineria siciliana per il nostro Paese, come testimoniano anche i numeri rispetto alle quote di ripartizione. Faccio però un ragionamento più complessivo. La pesca è un settore che va assolutamente sostenuto e rilanciato. Deve accadere in un’ottica di multifunzionalità, l’unica peraltro che possa dare anche risposte di qualità alle nuove generazioni. Invogliandole a legare tradizione e innovazione. In questa Legge di bilancio diamo già dei segnali concreti: sostegno al reddito dei pescatori, incremento delle risorse per il fermo-pesca non obbligatorio, proroga del Piano Triennale Pesca per altri tre anni. Valorizzare la blue economy è un obiettivo irrinunciabile, mettendo a valore di più e meglio le risorse europee. Perché accada nel modo migliore la coesione della filiera istituzionale è fondamentale. Per questo, appena insediata, ho deciso di fissare appuntamenti mensili con le Regioni, perché il Tavolo con gli assessori al ramo possa essere concretamente uno strumento di lavoro e perché l’interazione con gli Uffici ministeriali possa essere quanto più stretta e virtuosa possibile.”

È stata molto dibattuta la questione sull’aumento del prezzo del gasolio agricolo e quindi del taglio delle agevolazioni per agricoltori e pescatori. Nonostante sia ormai chiaro che l’inquinamento è un fenomeno da contrastare, l’aumento del prezzo del gasolio agricolo potrebbe avere serie ripercussioni sulla produzione agricola e ittica. Il Ministero come pensa di intervenire sulla faccenda?
“Ne siamo consapevoli e proprio per questa ragione abbiamo impedito qualsiasi aumento del prezzo del gasolio agricolo. Non perché non abbiamo a cuore l’ambiente, anzi, ma perché non possono essere gli agricoltori a pagare il costo della crisi climatica.”

Da bagherese non posso non toccare il tema del famoso sfincione di Bagheria, che da tempo sta provando ad ottenere il riconoscimento di prodotto DOP. Esiste la possibilità di inserirlo tra questi prodotti o rimarrà solo un sogno?
“Le Dop, come le Igt e le Stg, rappresentano una risorsa straordinaria del nostro Made in Italy. Sono fiduciosa che possa accadere.” ​

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