Anche la deputata bagherese Caterina Licatini ha partecipato al Question Time in onda su Rai 3.
La Licatini ha rivolto un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente sul delicato tema della trasparenza dell’operato delle lobby e sulle forme diffuse di controllo.
La Licatini ha rivolto un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente sul delicato tema della trasparenza dell’operato delle lobby e sulle forme diffuse di controllo.
“Le grandi lobby e le multinazionali per cinquant’anni sono state il primo nemico pubblico per la difesa dell’Ambiente e dei nostri territori, spiegano le deputate M5S in commissione Ambiente Caterina Licatini e Ilaria Fontana. E’ ora di invertire questo trend negativo rendendo trasparenti tutte le azioni e le richieste dei lobbisti che arrivano ai nostri ministeri, in particolare quello dell’Ambiente, dicastero delicato e spesso di grande interesse per questo tipo di attività.
Durante il QT di oggi abbiamo chiesto al Ministro Costa di intervenire per regolamentare, una volta e per tutte, il rapporto che lega i decisori pubblici alle lobby per mostrare alla collettività le richieste e i suggerimenti che giungono al ministero da parte di gruppi di interesse economici e finanziari esterni.
Il ministro ha indicato tra gli obiettivi del suo mandato la necessità di rendere trasparenti i processi di interlocuzione tra strutture amministrative e gruppi di pressione, annunciando una trasformazione del proprio dicastero in una vera e propria casa di vetro con informazioni accessibili e trasparenti per tutti i cittadini.
Prevenire fenomeni di corruzione e conflitto d’interessi è ciò che vogliamo, dunque accogliamo con gioia e soddisfazione la risposta del ministro Costa sull’emanazione di un decreto che possa tutelare l’operato del Ministero dell’Ambiente. Tutti i cittadini potranno, attraverso un click, conoscere l’agenda settimanale di incontri tra decisori pubblici e stakeholders, riportando contenuti e modalità di interlocuzione. Un’iniziativa in linea con i dati raccolti dalle Istituzioni Europee che certificano pubblicamente un interesse diretto di oltre il 52% dei lobbisti proprio in campo ambientale. Come accade per le multinazionali del settore energetico, le cui attività produttive si trovano spesso in conflitto rispetto alle esigenze ambientali e di tutela del territorio e del mare che sono la nostra priorità” – concludono le deputate.