Sul giornale la Repubblica del 10 agosto 2023, leggo un articolo di Franco Lo Piparo dal titolo “Il graffito da salvare di Guttuso e Alliata” e subito mi viene in mente un famoso detto, “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Mi riferisco alla situazione che si verificò con le pitture a tempera della chiesa di Aspra, dove in un primo tempo, considerati come affreschi, vennero irrimediabilmente danneggiati.
Dopo quasi mezzo secolo di segregazione, li avevo riportati alla luce in ottime condizioni nel 1969 (vedi foto copertina), ma solo dopo qualche anno, con l’intervento di maestranze poco esperte, si sono polverizzate (vedi foto centro). Ora ci ritroviamo con un caso simile.
Nelle pitture a tempera di Aspra erano coinvolti Renato Guttuso come autore e Topazia Alliata come modella, in questo caso la storia si ripete, sia per quanto riguarda la denominazione, poiché vengono chiamati “graffiti”, ma graffiti non sono, sia per quanto riguarda l’autore, che come allora è Guttuso e dulcis in fundo, la modella potrebbe ancora una volta essere Topazia Alliata.
Per chiarire meglio la questione: l’affresco è una pittura di profondità, che ha uno spessore di diversi millimetri, mentre la pittura a tempera è una pittura di superficie, estremamente sottile come un velo.
In questo caso, il graffito affonda nella parete di alcuni millimetri mentre la grafite rimane in superficie. Per questo se fossero trattati come graffiti potrebbero essere danneggiati piuttosto che salvaguardati: esattamente com’è avvenuto con le pitture della chiesa d’Aspra.
Tornando all’articolo di Franco Lo Piparo, c’è ancora da precisare che l’appello al sindaco e all’assessore, anche se è opportuno per conoscenza, mi sembra poco utile, perché Villa Valguarnera è privata e per questo la petizione andrebbe indirizzata a donna Vittoria Alliata di Villafranca, come proprietaria della Villa, ma soprattutto alla Sovrintendenza, così da evitare che chi vuol fare del bene finisca per far del male in buona fede.
Se vogliamo dirla tutta, penso che queste grafite sono materiale irrilevante sul piano artistico ma andrebbero lo stesso recuperate come pagina di storia sentimentale tra il piccolo borghese Renato Guttuso e l’aristocratica Topazia Alliata.
Piuttosto consiglierei un eccellente servizio fotografico visto che la figura evidenziata nella terza foto, (pervenutaci grazie al lungimirante intuito di due accademici come il prof. Franco Lo Piparo e il prof. Rosario Scaduto) non è già più esistente per il progressivo deterioramento.
All’argomento sono particolarmente interessato visto che mi appresto a dare alle stampe il libro “Guttuso: le verità nascoste” e proprio a questa storia d’amore dedico un intero capitolo.
Le foto:
Nella foto di copertina, Ezio Pagano e Lillo Rizzo lavorano al primo restauro delle pitture dopo essere state rinvenute da Ezio Pagano, 1969.
Nella foto di centro, le pitture come sono state ridotte per l’intervento di maestranze inadeguate dopo pochi anni dal ritrovamento.
Nella terza foto, le grafite di Villa Valguarnera col particolare del disegno dei due amanti in evidenza.