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giovedì 28 Marzo 2024

giovedì 28 Marzo 2024

La svolta del cambiamento?

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9 minuti

benfantedi Nicolò Benfante
La svolta del cambiamento o il cambiamento della svolta.
Ritengo che mai frase più esatta dal duplice significato possa intendersi per quanto di seguito riportato nel presente articolo.
Sono infatti ampiamenti trascorsi 7 mesi dal suo insediamento, Signor Sindaco del comune di Bagheria e, come ebbi a dire in tempi molto lontani e non sospetti, “Da tecnico spassionatamente, senza presunzione alcuna, ma nella pur consapevolezza, ritengo che difficilmente il primo cittadino possa trovare terreno fertile su cui piantare i semi di una nuova linfa ideologica;
sia per l’arida situazione economica-finanziaria con la quale deve fronteggiare, sia perché in politica non esiste il bianco o il nero esotericamente parlando, sia per la rarefatta ed intrisa cortina di diffidenza che aleggia nella roccaforte del potere, sia perché la macchina burocratica pagherà lo scotto di una inesperienza politica dei consiglieri, animati da tanta voglia di fare, ma delusi dalle pie ed illusorie promesse di cambiamento che in atto non ci saranno perché il sistema ad oggi non lo consente”.
Ad oggi, per quanto accaduto e dimostrato dalla Sua notevole inesperienza ed emblematica presunzione, esprimo profonda delusione, in qualità di cittadino, per il suo operato da prima repubblica; non a caso Lei ha presentato alla cittadinanza bagherese, le sue linee guida di un programma disatteso sin dal primo momento, oserei dire un inattendibile programma per l’oblio.
Eppure, dopo questa breve premessa, che risaltano non tanto le sue doti di Amministratore, quanto quelle da Cover Boy che lo ritraggono nei quotidiani on line o nei rotocalchi settimanali, sempre e comunque al centro dell’attenzione e della cura all’immagine e visibilità, volevo semplicemente esprimere un personalissimo passaggio di natura tecnico-politico che potrebbe essere “Forse” il principio di una fine che tutti agognano e sperano.
Ad oggi abbiamo assistito inermi a quanto di fatto svolto dall’attuale amministrazione, il NULLA, o meglio se qualcosa si è proposto e non è andato a buon fine è da ricercare nelle elucubrazioni mentali del dolo altrui, o meglio scaricare l’inettitudine di non poter fare perchè impediti dall’opposizione che ostacola il vostro cammino.
L’ultima sua intervista rilasciata via Skype su (Siamo Noi) per conto di TV2000.it, (Invito a vederla e soprattutto sentirla) nella quale mette in evidenza il suo, “pseudo e presunto” aggiungo, potere assolutorio e maggioritario, mi ha chiarito ulteriormente le Sue vere intenzioni di Amministratore, all’uopo riporto fedelmente un passaggio su cosa intende Lei per amministrare liberamente: “Un Sindaco che non deve dare conto e ragione ad altre compagini politiche”.
Dal senso delle sue parole, si percepisce una carente o inesistente affezione alla democrazia, al dialogo con le altre realtà politiche e non; penso che abbiamo così calpestato la dignità della parola, la libertà di espressione oltre che di pensiero, in altre parole occorre ravvedersi da questo suo modo d’agire, non a caso mi si rivela l’immagine di alcune scene del famoso film “V for Vendetta”.
Questo suo intendimento, mi ha dato la facoltà di ripercorrere per certi versi un pensiero filosofico basato sul divenire e dei contrari di Eraclito, che per alcuni potrà sembrare anomalo, pretestuoso e non condivisibile; infatti nel rivolgermi all’attuale consesso di opposizione bagherese, allo stato di fatto e di stallo politico, chiedo Loro se non ravvisano l’opportunità di presentare dimissioni dallo status attuale di consigliere?
Questo mio personalissimo pensiero non vuol essere motivo di rilievo alcuno all’opposizione politica, anzi per il rispetto condivisibile e per la “teoria dei contrari” potrebbe essere un passaggio alla constatazione di fatto per quell’atteggiamento totalitario che il Signor Sindaco dimostra per la “Mia città”.
Parimenti, oltre a dimostrare un forte senso di responsabilità civile e politica, dimostrerete un ulteriore beffa a codesta amministrazione che stanno rimpinguando le casse comunali dal continuo risparmio dei loro gettoni di presenza, baluardo di quest’amministrazione, quando in realtà spendono smisuratamente per quanto concerne il bilancio rifiuti.
Due pesi due misure!
A proposito quando vedremo partorire uno dei redigendi  bilanci?
A primo acchito, comprendo il disagio e le critiche che ne scaturirebbero da questa strana interpretazione che potrebbe essere intesa come una irriverenza per quella gente che vi ha dato un mandato e riposto grande fiducia sul vs. operato; in realtà, riflettendo, ritengo che ad oggi proprio a questa gente sarebbe dato l’opportunità di intravedere a breve-medio termine quelle risposte che si attenderebbero non tanto da un’amministrazione becera ed inconcludente, quanto dalle scelte effettuate in massa per non poter svolgere il proprio ruolo di oppositori peraltro pur apportando sinergie positive che all’interno dell’adunanza vengono continuamente disattese da una folta maggioranza di illusioni.
Sicuramente le vostre dimissioni concorrono ad aiutare nel breve-termine quel percorso intrapreso da quest’amministrazione per un nuovo default;
Aiutiamoli a crescere nel loro fallimento, non lasciamoli soli!
Si sgretolano lentamente, di recente hanno perso ulteriori pezzi importanti del loro puzzle, a meno che, forse,  trattasi di accordi per futuri spostamenti, apparentamenti ed inciuci  che sicuramente insisteranno negativamente sulle FINANZE DI UN COMUNE DISSESTATO!
Ancora più grave!
A conferma di quanto appena detto è in atto da parte dello statalismo centrale, una riforma della Pubblica Amministrazione, che attraverso un emendamento alla Legge delega attualmente in discussione al Senato, vorrebbe allargare il raggio d’azione dell’”esimente politica”, ciò sta a significare che si cerca sempre più di dare adito e rafforzare quel principio di separazione tra indirizzo politico-amministrativo e gestione attraverso l’esclusiva imputabilità agli stessi  della responsabilità amministrativo-contabile per l’attività gestionale.
In altri termini significa che in nome dell’autonomia dei Dirigenti, i politici non potrebbero essere chiamati in questi casi a rispondere per danno erariale, e quindi restituire al bilancio pubblico i soldi persi a causa del danno.
Bello amministrare senza responsabilità!
A questo punto mi chiedo, se Il Signor Sindaco con tutto il suo staff svolge attività gestionale senza limiti e confini come ad oggi ha dimostrato di voler o cercare di saper fare, chi risponde del danno all’erario se i Dirigenti, in pectore assuntori di responsabilità, non controllerebbero la giusta attività amministrativo-contabile?
Dato che nella giurisprudenza della Corte dei Conti è piuttosto costante l’applicazione della “esimente politica” che esclude dalla responsabilità ministri o amministratori locali per scelte che sono il frutto diretto del loro ruolo.
Poveri Noi.
 

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